“Bocca di rosa” Gabriele Coen, Stefano Saletti, Mario Rivera e Raffaela Siniscalchi rendono omaggio a Fabrizio De André
Ho visto Nina volare è uno strano incontro di viaggio che avviene tra musicisti e artisti che vengono da paesi musicali lontani e diversi. Un incontro, che vuole rendere omaggio alla musica e alle parole di Fabrizio De André, per esplorare insieme sonorità che vanno oltre la canzone d’autore ad incontrare la musica World e Jazz.
Quattro musicisti provenienti da storie diverse per dare vita ad un suono essenziale ed acustico. Sono gli strumenti a fiato di Gabriele Coen, le corde di Stefano Salettie Mario Rivera, e la voce di Raffaela Siniscalchi che fanno la magia.
Dagli esordi di Bocca di rosa, Preghiera in gennaio, Amore che vieni amore che vai e La Canzone di Marinella, a tre brani tratti dal capolavoro Anime Salve del 1996 (Khorakhané, Ho visto Nina volare e Dolcenera); in mezzo un medley di quattro brani tratti da Non al denaro non all’amore né al cielo (1971), la splendida Canzone dell’amore perduto (1974), Volta la carta (1978) e la pietra miliare Crêuza de mä (1984).
Il suono dell’oud (strumento principe della musica araba) in Dolcenera e Ho visto Nina volare, o del bouzouki, già usato diverse volte dallo stesso De Andrè durante la collaborazione con Mauro Pagani, le atmosfere klezmer del sassofono soprano di Un giudice o jazz del clarinetto di Crêuza de mä, non hanno tempo e si mescolano con naturalezza alla più consueta sonorità originale, come in Valzer per un amore o ne La canzone dell’amore perduto.
Rispetto e amore per un uomo che ha lasciato un segno indelebile nella cultura italiana.