‘Back to office’: salumi e frutta per alleggerire lo stress da rientro
Con le vacanze estive già archiviate è il momento di riprendere la routine quotidiana e non è mai semplice riuscire a incastrare tutti gli impegni e le attività della giornata. Il rientro in ufficio, in questo periodo anche dal lavoro agile per molti, può essere fonte di forte stress e questo ricade spesso sull’alimentazione con il rischio di iniziare o di ritornare alle cattive abitudini. Capita di frequente, infatti, che per la fretta o la disorganizzazione si saltino uno o più pasti, per lo più la colazione e il pranzo, con il conseguente aumento dei fattori stressanti.
Non mangiare per molte ore, soprattutto subito dopo il digiuno forzato delle ore notturne, può ridurre la lucidità e la capacità di concentrazione, oltre a causare spesso la comparsa di fastidiosi disturbi gastrointestinali come bruciori, reflusso e gonfiore addominale. Ciò innesca un circolo vizioso che non può che far aumentare il nervosismo e l’affaticamento.
Per interrompere questo processo, ci vengono in aiuto alcune soluzioni semplici che si possono preparare in anticipo o velocemente per rendere i pasti rapidi, ma allo stesso tempo gustosi, nutrienti e completi.
“Per iniziare la giornata con gusto ed energia, a colazione si possono, ad esempio, preparare uno o due toast realizzati con fette di pane ai cereali con semi misti, fettine di mela, speck e fontina. Il tutto passato sulla piastra o in padella per pochi minuti, giusto il tempo per dorare il pane e far sciogliere il formaggio. La mela è un frutto che si abbina a meraviglia con i sapori sapidi e l’abbinamento con lo speck si ritrova, infatti, in tante ricette tradizionali, quasi mai proposte però per il primo pasto della giornata. Il consumo combinato degli ingredienti dei toast garantisce al tempo stesso equilibrio di sostanze nutritive, così come sazietà e appetibilità. L’ideale sarebbe consumare la colazione sempre seduti a tavola e con la dovuta calma, ma i toast si prestano benissimo anche ad essere portati con sé nel tragitto da casa all’ufficio, soprattutto se si percorre a piedi per sfruttare ogni occasione per muoversi un po’ e ridurre il tempo trascorso seduti, altro fattore di stress da non sottovalutare” ha affermato Erminia Ebner, biologa nutrizionista.
Il pranzo in ufficio o a casa in Smart working può diventare anch’esso motivo di tensione per il poco tempo a disposizione sia per la preparazione che per il consumo. Questo a volte significa rinunciare del tutto alla pausa o limitarsi al minimo indispensabile con qualche spuntino “spizzicato” di fretta davanti al pc. In questo modo, però, spesso si scelgono soluzioni incomplete e squilibrate che, nella maggior parte dei casi, escludono intere categorie alimentari fondamentali per una sana alimentazione quali la verdura e la frutta. Per risolvere questo dilemma, le insalate miste che costituiscono dei veri e propri piatti unici ci vengono incontro con ricette spesso ricche di fantasia e gusto.
“Un’idea per un pranzo facile e veloce che si può confezionare la sera precedente e conservare in frigorifero è quella di un’insalata a cubetti. Per realizzarla occorrono farro, lenticchie, songino, rucola e tanti cubetti di carote, di salame e di kiwi. Il tutto può essere condito a crudo con olio extra vergine di oliva (aromatizzato con spezie o erbe aromatiche), aggiunto al momento del consumo. Ricca soprattutto di fibre e ferro, anche una piccola porzione di questa insalata sazia e fornisce la giusta energia per affrontare le ore pomeridiane in ufficio, quelle che risentono maggiormente della stanchezza accumulata nella prima parte della giornata e delle ore di luce che si accorciano sempre di più. Il kiwi è un frutto ricco di sostanze con potere digestivo e che permettono una più rapida utilizzazione delle preziose proteine animali del salame e di quelle vegetali delle lenticchie. È, inoltre, fonte di acido ascorbico ovvero di vitamina C che aiuta l’assorbimento del ferro eme del salame cacciatore e di quello non eme di cui sono ricche invece le lenticchie e la rucola” ha concluso la dott.ssa Ebner.