"AURORA BOREALIS", nuovo brano per Manuel Zito, il pianista da 10 milioni di stream "AURORA BOREALIS", nuovo brano per Manuel Zito, il pianista da 10 milioni di stream

“AURORA BOREALIS”, nuovo brano per Manuel Zito, il pianista da 10 milioni di stream

"AURORA BOREALIS", nuovo brano per Manuel Zito, il pianista da 10 milioni di stream "AURORA BOREALIS", nuovo brano per Manuel Zito, il pianista da 10 milioni di streamEsce “Aurora Borealis”, secondo suggestivo brano del pianista napoletano MANUEL ZITO, che anticipa l’uscita del suo nuovo Ep il prossimo 4 giugno.

 

“Mentre scrivevo questo pezzo ho pensato all’emozione della visione dell’Aurora Boreale, una delle esperienze più incredibili mai vissute” racconta Zito a proposito di Aurora Borealis “Quattro anni fa, quando ero in Islanda, ho avuto la fortuna di potervi assistere. Una meraviglia della natura che riempie gli occhi, la mente e il cuore”.

Compositore dai numeri straordinari, Zito si è fatto conoscere, a partire dal 2019, grazie all’exploit su Spotify del suo brano “Ann’s Lullaby” che ha totalizzato ad oggi oltre 4 milioni di ascolti; complessivamente le sue composizioni sono vicine ai 10 milioni di stream, caso piuttosto raro per un artista di musica strumentale contemporanea.

MANUEL ZITO – BIO

Inizia a suonare e studiare il pianoforte a 5 anni. Nel 2002 ascolta il disco “A rush of blood to the head” dei Coldplay che lo porta ad ascoltare e a suonare anche musica “non classica”. Parallelamente allo studio del pianoforte, per il quale consegue il diploma al Conservatorio “S.Pietro a Majella” di Napoli nel 2012, inizia a suonare con gruppi di vario genere, esibendosi in giro per l’Italia.

Due anni prima del diploma, nel 2010, inizia una collaborazione con il gruppo PiccolaOrkestraPerPrestazioniOccasionali (POPPO); nel 2014 la trasversalità della sua musica lo fa arrivare a calcare il palco del “Meeting del Mare” a Marina di Camerota (Sa) aprendo il concerto dei Gogol Bordello. Nello stesso anno si esibisce anche sul palco del Mei a Faenza.

Nel frattempo inizia a dedicarsi allo studio della Composizione e alla musica per audiovisivi. Nel 2017 frequenta il corso di Musica per Film al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e inizia ad ascoltare la musica di stampo nord-europeo (in particolare Olafur Arnalds).

La suggestione per quelle atmosfere rarefatte lo entusiasma a tal punto da scegliere di registrare il suo primo disco “Fernweh”, al “Sundlaugin Studio”a Mosfellsbær  di Reykjavik (Islanda), lo studio dei Sigur Ros dove hanno registrato, tra gli altri, Damien Rice, Yann Tiersen, Bjork.

Nello stesso anno collabora con i Blindur per il pezzo “Piccola Faccia” contenuto nel disco di Cristina Donà “Tregua 1997-2017 (Stelle Buone)”.

Per 3 mesi il pezzo “Ann’s Lullaby” è stato aggiunto nella playlist editoriale di Spotify “Peaceful Piano”, la più grande per pianoforte (circa 6 milioni di followers). Attualmente la traccia “On hold”, uscita con la prestigiosa 1631 recodings, è presente nelle playlist editoriali di Spotify “Instrumental study” e “Maximum Concentration”. La presenza della sua musica in questi canali lo ha portato complessivamente a dieci milioni di streaming, quattro dei quali per la sola “Ann’s Lullaby”.

Tra il 2018 e il 2019 si è esibito nelle principali città italiane e all’estero, con un tour di 6 date in Islanda e una serie di concerti in Spagna, Bulgaria, Svizzera.

Manuel Zito parallelamente svolge attività musicale nei Licei Coreutici in varie parti d’Italia.

Del nuovo Ep in uscita il prossimo 4 giugno è già stato pubblicato un brano “Youth”, del quale è stato pubblicato anche un video, con la regia di Gabriele Paoli.

HANNO SCRITTO DI MANUEL ZITO:

 

“Fernweh” stuzzica per gli arrangiamenti (vari e coinvolgenti) e per la sua empatia discreta: si prende cura dell’ascoltatore sin dalle prime battute ma non lo guida, semmai lo accompagna lungo la scaletta, un po’ come l’amico discreto che sta un passo indietro e spera di vederti imboccare la strada giusta (Distopic.it)

 

Con la sola forza del suo pianoforte Manuel Zito si è fatto conoscere oltre confine rientrando subito tra le migliori selezioni di musica Modern Classical. Fernweh unisce gli standard pianistici all’elettronica portando questo genere in un tempo a noi più vicino, ed al contempo avvicinando molti profani ad un universo musicale inesplorato (insidemusic.it)

 

La prima opera “Fernweh” porta l’ascoltatore in un emozionante viaggio nel genere della Modern Classical, con tutte le sue sfaccettature malinconiche. (gezeitenstrom.weebly.com)

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