“Auand Days”, in un documentario l’esperienza di una residenza musicale
Online da oggi su YouTube il documentario diretto da Stefano Risso che racconta la fantastica esperienza di AUAND DAYS, la residenza musicale che ha coinvolto 30 musicisti da tutta Italia
Un paesone di 55.000 abitanti invaso da un manipolo di musicisti/artisti provenienti da tutta Italia. E’ stata questa l’impressione durante quei giorni di Aprile 2017 a Bisceglie, in Puglia, quando, da un’idea di Marco Valente, fondatore di Auand Records, è andato in scena Auand Days. Una residenza musicale con oltre 30 musicisti impegnati in concerti, incontri di ascolto, showcase, prove aperte tra Teatro Garibaldi, Palazzo Tupputi, scuole e altri luoghi storici della città raccontati in un documentario di 32 minuti diretto e montato da Stefano Risso, contrabbassista piemontese, nonché uno dei 30 artisti presenti.
Un laboratorio non-stop che ha visto i numerosi musicisti coinvolti alle prese con un processo di produzione aperto e partecipato, una nuova modalità di fruizione e di creazione nello stesso tempo e nello stesso luogo. Tra gli artisti impegnati in quei giorni alcuni dei più interessanti jazzisti delle nuove generazioni tra i quali Francesco Diodati, Enrico Morello (entrambi spesso impegnati con Enrico Rava), Filippo Vignato (Top Jazz 2016), Zeno de Rossi, Piero Bittolo Bon, Matteo Bortone (Top Jazz 2015), Gaetano Partipilo, Mirko Signorile.
Tra le scommesse vinte di quella esperienza la residenza di Don Karate (al secolo Stefano Tamborrino) che ha diretto l’Orchestra Speciale Don Uva composta da ospiti della locale Casa della Divina Provvidenza (ex manicomio, uno dei più grandi d’Europa).
Auand Days è stata una piccola e ambiziosa manifestazione che ha avuto come obiettivo mettere in risalto quanto spesso resta nascosto della produzione musicale, quanto abitualmente accade nelle sale prove e di registrazione ovvero il lavoro attento di ideazione e realizzazione di qualcosa di nuovo a partire dal dialogo e dal reciproco scambio fra musicisti. Qualcosa di più e di diverso di un festival musicale: non è una vetrina, ma un laboratorio aperto alle influenze dell’incontro fra artisti e pubblico.
Auand Records dal 2001 svolge un’instancabile attività al servizio della giovane scena musicale conquistando negli anni un ruolo di riferimento, non solo nazionale, per molti talenti emergenti del panorama jazz Italiano e per gli appassionati delle nuove frontiere della musica.