Aspettando la 3a edizione di “Spiragli - Teatri dietro le quinte”, una mostra fotografica e un incontro su carcere e arte urbana con l’artista Clet Abraham Aspettando la 3a edizione di “Spiragli - Teatri dietro le quinte”, una mostra fotografica e un incontro su carcere e arte urbana con l’artista Clet Abraham
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Aspettando la 3a edizione di “Spiragli – Teatri dietro le quinte”, una mostra fotografica e un incontro su carcere e arte urbana con l’artista Clet Abraham

Aspettando la 3a edizione di “Spiragli - Teatri dietro le quinte”, una mostra fotografica e un incontro su carcere e arte urbana con l’artista Clet Abraham Aspettando la 3a edizione di “Spiragli - Teatri dietro le quinte”, una mostra fotografica e un incontro su carcere e arte urbana con l’artista Clet AbrahamUn incontro sulla potenza dell’arte urbana con l’artista Clet Abraham, tra divieti, simboli, stop e segnali che cercano di suggerire “una altra direzione” (giovedì 16 settembre in streaming) e una mostra fotografica per raccontare le attività della compagnia Interazioni Elementari, che si spende da anni per creare un ponte tra carcere e città (venerdì 17 settembre presso BiblioteCaNova).

Duplice appuntamento a cura della compagnia diretta da Claudio Suzzi, che lavora in contatto diretto con realtà che abitano il “dietro le quinte” della società (quali detenuti, migranti, anziani), tramite un approccio linguistico interdisciplinare, mutato nel tempo grazie all’intervento del teatro sociale.

Il primo incontro, visibile attraverso i canali social della compagnia alle 17.00 fa parte del ciclo “Stream Talks – flussi d’arte tra carcere e città”, e affronta il delicato tema del rapporto tra arte e legalità. La segnaletica come metafora e simbolo: è il cuore della ricerca artistica del francese Clet, in cui stop e divieti diventano anche segnali di passaggio e direzione. Creatore di nuovi significati, di un nuovo linguaggio visivo che rompe con la quotidianità e sorprende i passanti, che godono di questi nuovi e originali messaggi, il suo intervento aggiunge un risvolto positivo pur non togliendo il potenziale insito del cartello stradale, permettendo una lettura del mondo nuova e diversa. Oltre all’artista, al direttore di Interazioni Elementari Claudio Suzzi, parteciperanno Stefania Pancini del Comune di Firenze, direzione cultura e sport; Ivana Parisi de La Poltrona Rossa; Franca Frigenti di Aps Progress; Alessandro Suzzi, direttore artistico di AppARTEngo. L’evento è finanziato con il bando “Giovani al centro” e rientra nell’ambito di Giovanisì, il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani.

Venerdì invece, alle ore 17 a BiblioteCaNova Isolotto (via Chiusi 4/3 A), si inaugurerà la mostra fotografica che ritrae le attività della compagnia Interazioni Elementari durante gli anni, focalizzandosi sui progetti e le produzioni più importanti, alla presenza di istituzioni e partner. L’iniziativa è l’anteprima della terza edizione della rassegna “Spiragli – Teatri dietro le quinte”, che si svolgerà dal 24 al 26 settembre presso l’Istituto Penale per i Minorenni G. Meucci di Firenze e negli spazi di MAD – Murate Art District e Le Murate Caffè Letterario di Firenze, un teatro come via per riflettere sul cambiamento, sull’identità, invitando all’inclusione, oltre qualsiasi pregiudizio o confine, sia fisico che mentale. In programma laboratori, performance e recital multimediali, pensati appositamente per l’iniziativa, muovendosi dentro e fuori dal carcere grazie all’utilizzo della tecnologia digitale e dello streaming.

La compagnia Interazioni Elementari è attiva tutto l’anno con incontri, laboratori, spettacoli in cui giovani attori detenuti entrano in contatto con il mondo esterno, grazie alla diretta streaming; viceversa, la città può toccare con mano l’attività all’interno dell’I.P.M. Meucci di Firenze. L’intento è quello di educare e formare i giovani ospiti dell’istituto penitenziario ai mestieri dello spettacolo, con particolare attenzione alla formazione dell’attore. Il teatro risponde quindi a due bisogni fondamentali del carcere minorile: comunicare con l’esterno, in un’ottica di superamento dei pregiudizi e delle differenze, e lavorare quotidianamente per imparare un mestiere in grado di aprire strade future. 

L’iniziativa ha il contributo del Comune di Firenze per Estate Fiorentina 2021, il sostegno di CESVOT ed è in collaborazione con Istituto Penale per i Minorenni G. Meucci di FirenzeMAD – Murate Art DistrictMurate Idea ParkPolaris Engineering SrlUniversità degli Studi di FirenzeArci FirenzeArciGay – Altre Sponde, LyriksBiblioteCaNova, associazione Convivendo.

Per informazioni, facebook, YouTube e instagram /interazionielementari

Tutte le attività si svolgeranno nel rispetto delle normative anti-covid.

 

LA RASSEGNA SPIRAGLI

Spiragli si aprirà il 24 settembre alle ore 21, presso Le Murate Caffè Letterario, con “MetaMoreFaces”studio sulle idiosincrasie dei volti, ideato e diretto da Claudio Suzzi, in collaborazione con il Festival PerformIA di Polaris Engineering. Una performance sul tema del cambiamento e dell’identità, liberamente ispirata a “Le Metamorfosi” di Ovidio, in cui il testo mitico, atemporale, di Ovidio sarà ibridato con le storie autobiografiche di individui appartenenti a contesti legati alla marginalità, al disagio, presenti in scena in qualità di performer non professionisti. Attori e performer professionisti condivideranno infatti lo spazio scenico con tre giovani detenuti, un ragazzo transessuale e alcune signore di età avanzata. Sarà un percorso di ricerca su più livelli, che, grazie alla collaborazione con l’azienda Polaris Engineering di Pistoia, si articolerà sul concetto di ibridazione dei linguaggi anche attraverso l’utilizzo di un’intelligenza artificiale (I.A.), intesa come ‘modello tangibile di paradosso temporale e comunicativo caratterizzante la nostra contemporaneità’. L’appuntamento è un primo studio e rappresenta il nucleo da cui partirà la nuova produzione teatrale che la Compagnia Interazioni Elementari realizzerà per l’anno 2022.

L’intelligenza artificiale verrà considerata a tutti gli effetti un ‘corpo-vocale‘ che interagirà in tempo reale sulla scena e di cui non sarà possibile prevedere le reazioni agli stimoli predeterminati a livello drammaturgico. L’I.A. sulla scena rappresenta un elemento di “indeterminazione” pensato per mettere sotto stress l’equilibrio della scrittura scenica e procedere per improvvisazioni che saranno parte integrante dello spettacolo e alle quali l’attore/performer dovrà imparare ad adeguarsi e rispondere. Sfrutterà l’applicazione del morphing dei volti, che verrà declinata in due modalità differenti. Durante il lavoro per la realizzazione del primo studio dello spettacolo, infatti, è stato coinvolto un transgender (grazie alla collaborazione con Arci Gay Firenze) che ha effettuato una transizione donna-uomo e a cui, a fianco del materiale autobiografico, è stato chiesto di portare dei documenti fotografici dall’infanzia ad oggi. Grazie all’elaborazione delle immagini ad opera dell’I.A. il performer interagirà con il suo volto che muterà, sfruttando l’elaborazione dell’algoritmo, davanti agli occhi degli spettatori mentre scorrerà sulla scena il tempo del racconto della sua biografia fusa al Mito di Ceni. La seconda applicazione dell’I.A. è mediata da un dispositivo mobile (smartphone) che verrà utilizzato durante la rappresentazione da un operatore della compagnia che sarà incaricato di fare dei ritratti fotografici degli spettatori. Le immagini verranno elaborate dall’algoritmo, stimando come potrebbero apparire i volti o in un altro tempo (invecchiamento o ringiovanimento) o con un altro sesso (uomo-donna, donna-uomo), e saranno proiettati in tempo reale.

La rassegna proseguirà il 25 settembre alle ore 17 presso l’Istituto Penale per i Minorenni G. Meucci in compagnia della street band I Fiati Sprecati: trombe, tromboni, sassofoni, clarinetti, bombardini, fisarmoniche, flauti e percussioni, un pezzo di popolo che per il popolo fa musica, diverte, disturba e fa pensare. I Fiati Sprecati, progetto sociale dalla parte “di chi sente il senso di responsabilità, di chi partecipa e non traballa di fronte al potere e al denaro utilizzati per emarginare, additare, costruire razzismo, distruggere il territorio e alienare l’umanità”, collabora con Suzzi sin dal 2004. Durante l’appuntamento si terranno anche momenti laboratoriali per raccontare le attività fatte all’interno del Meucci.

Chiusura il 26 settembre alle ore 18 da MAD – Murate Art District con una nuova produzione in prima, “Versi Elementari – poesie dell’isolamento”recital multimediale ‘a carattere estemporaneo’ dedicato a Sante Notarnicola, poeta rivoluzionario testimone del nostro tempo, scomparso a marzo 2021. Il progetto, a cura della casa editrice Lyriks, a partire dalla messa in scena della sua ultima raccolta “Versi elementari” (edizioni LYRIKS, 2021), coinvolge alcuni cari amici di Sante Notarnicola che interverranno con testimonianze o leggendo i suoi versi o altri suoi scritti. Gli interventi del reading saranno in presenza, in diretta streaming o nella forma di contributi preregistrati. Durante l’evento, ci si collegherà con l’Istituto penale per i Minorenni G. Meucci di Firenze dove alcuni attori detenuti diretti da Suzzi si esibiranno in una performance ispirata alle poesie. I diversi contenuti prodotti saranno successivamente rimontati per creare un video documento dedicato alla memoria del poeta, che saranno inseriti sul sito web www.santenotarnicola.it. L’evento è inserito nel programma delle iniziative culturali del Comune di Firenze per l’Estate Fiorentina 2021 e prevede, inoltre, contributi multimediali dedicati a Michelangelo e Dante Alighieri.  L’allestimento e la regia sono di Nino Cannatà, la direzione dell’allestimento di Loris Giancola, il collegamento streaming a cura di WhatWeAre, i video di Progetti Digitali.

“Lo streaming ha rivoluzionato la dinamica di interazione nei progetti di teatro all’interno del carcere. Per la prima volta in Italia, e probabilmente in Europa, usiamo questo mezzo per creare un nuovo collegamento tra i detenuti e la comunità locale. Non è infatti più il pubblico che varca le mura per vedere una rappresentazione una tantum, in maniera a volte voyeuristica, lasciando una malinconia per chi rimane ‘dentro’, ma è il carcere stesso che ‘esce’ attraverso la rappresentazione artistico-teatrale e si fa simbolo e opera ‘continua’, che ha la dignità di ripetersi ed espandersi nella società. Abbiamo iniziato a usare la diretta streaming nel 2019 per far vedere dentro cosa avveniva fuori e viceversa, ma con un’impostazione drammaturgica. Oggi, post pandemia, questo esperimento torna utile. È un’emozione fortissima vederli recitare, aiutandosi a vicenda, vedere come piano piano si appassionano alla recitazione e tirano fuori quello che hanno dentro, in maniera catartica. Avere un collegamento via internet con un carcere è davvero innovativo, considerando che lì non si possa portare neanche un cellulare”.

Con Streaming Theater si colmano due bisogni fondamentali nel processo rieducativo dei detenuti, ovvero il collegamento con la comunità esterna e la cultura del lavoro quotidiano.

“Lavoriamo perché i detenuti vengano scritturati come attori, remunerati come lavoratori dello spettacolo. Per questo, è importante per noi d’ora in poi far circuitare il più possibile i lavori prodotti in carcere con questa nuova modalità. Vogliamo coinvolgere i giovani delle comunità locali d’Italia in un processo di incontro in grado di sviluppare processi di cittadinanza attiva e partecipazione, volti all’inclusione sociale e al raggiungimento di una maggiore autonomia e realizzazione personale dei giovani”, conclude Suzzi.

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