Arriva nei cinema "LETIZIA BATTAGLIA SHOOTING THE MAFIA" Arriva nei cinema "LETIZIA BATTAGLIA SHOOTING THE MAFIA"

Arriva nei cinema “LETIZIA BATTAGLIA SHOOTING THE MAFIA”

Arriva nei cinema "LETIZIA BATTAGLIA SHOOTING THE MAFIA" Arriva nei cinema "LETIZIA BATTAGLIA SHOOTING THE MAFIA"I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection annunciano che il documentario LETIZIA BATTAGLIA – SHOOTING THE MAFIA di Kim Longinotto, dopo aver preso parte a numerosi festival nazionali e internazionali, è finalmente disponibile nei cinema italiani dal 16 luglio, data in cui ricorre l’anniversario della Strage di via D’Amelio a Palermo nel 1992 in cui perse la vita il giudice Paolo Borsellino.

LETIZIA BATTAGLIA – SHOOTING THE MAFIA è un ritratto personale e intimo di Letizia Battaglia – fotografa palermitana, fotoreporter per il quotidiano L’Ora e pioniera del fotogiornalismo simbolo della lotta contro la mafia. Nota come la “Fotografa della mafia” e testimone della vita e della società del nostro Paese, Battaglia è riconosciuta come una delle figure più importanti della fotografia contemporanea per i suoi scatti saldamente presenti nell’immaginario collettivo e per il valore civile ed etico da lei attribuito al fare fotografia. Una vita vissuta senza schemi: dalla fotografia di strada, per documentare i morti di mafia, all’impegno in politica, Letizia Battaglia è stata una figura fondamentale nella Palermo e nell’Italia tra gli anni Settanta e Novanta. Intrecciando interviste e testimonianze d’archivio, Kim Longinotto racconta la vita di un’artista passionale e coraggiosa, mostrando non solo un’esistenza straordinaria e anticonformista, ma anche uno spaccato di storia italiana. In cerca di una libertà che passa per il sogno di una Sicilia sciolta dalle catene della mafia.

Il regista Kim Longinotto commenta così la sua passione per la Battaglia:

Letizia Battaglia è una fotografa di talento e una donna irriverente.
In LETIZIA BATTAGLIA – SHOOTING THE MAFIA esploriamo la storia di questa straordinaria siciliana che ha sfidato l’autorità maschile, la cultura e la società pervase dalla mafia.
Di tutta la sua vita.
Letizia non solo ha sfidato e fatto infuriare la mafia fotografando coraggiosamente i loro crimini, ma lo ha fatto apertamente in un momento e in un tempo in cui tutto ciò era sconosciuto.
Eravamo determinati a realizzare un film che potesse renderle giustizia. Lavorando con il nostro meraviglioso montatore, Ollie Huddleston, abbiamo intrecciato immagini d’archivio, film classici italiani, filmati privati di Letizia e le nostre riprese, per portare con noi il pubblico in un viaggio attraverso la vita di questa donna appassionata.
Le fotografie di Letizia sono sorprendentemente grafiche ma anche, stranamente, hanno una specie di bellezza che spezza il cuore. Puoi percepire la risolutezza della persona dietro l’obiettivo, una sorta di resa dei conti, chiara, contro crimini impuniti. Sta affrontando il male e sta mostrando un grande coraggio per rivelare la loro codardia.
Lei è il mio eroe.

https://www.youtube.com/watch?v=vYW5_EWXikU

Letizia Battaglia è nata a Palermo nel 1935. Si sposa a 16 anni, ha 3 figlie, e inizia a lavorare come giornalista dopo il divorzio, nel 1971. Prende in mano una macchina fotografica quando scopre che avrebbe potuto vendere i suoi articoli, con più successo, se fossero stati accompagnati da immagini. È stato così che ha scoperto la passione per la fotografia. Nel 1974, dopo un periodo a Milano, durante il quale ha incontrato il suo partner di lunga data, il fotoreporter Franco Zecchin, torna a Palermo per lavorare per il giornale di sinistra L’Ora, fino alla sua chiusura nel 1990.
Battaglia ha scattato quasi 600.000 immagini per L’Ora. Nel corso degli anni ha documentato la feroce guerra interna della mafia e il suo assalto alla società civile trovandosi, a volte, sulla scena di quattro o cinque diversi omicidi in un solo giorno. Il suo lavoro l’ha portata a produrre molte delle immagini iconiche che sono arrivate a rappresentare la Sicilia e la mafia in tutto il mondo. Le sue fotografie sono state descritte dal New York Times come “Raccapriccianti, inquietanti, tragiche e, spesso, dolorosamente poetiche”.
Battaglia è stata anche coinvolta in questioni relative alle donne, all’ambiente e ai diritti dei detenuti. Per diversi anni ha smesso di fotografare ed è entrata ufficialmente nel mondo della politica. Dal 1985 al 1997 è stata membro del consiglio comunale di Palermo con i Verdi. Il suo impegno politico è stato determinante nel salvare e rianimare il centro storico di Palermo. Ha fondato una casa editrice, Edizioni della Battaglia, e pubblica ancora una rivista mensile per donne, Mezzocielo.
Nel 1993, quando i pubblici ministeri a Palermo accusarono Giulio Andreotti, che era stato sette volte primo ministro italiano, la polizia ha perquisito gli archivi della Battaglia scoprendo due fotografie del 1979 di Andreotti con un importante mafioso, Nino Salvo, che aveva negato di conoscere. Queste foto sono diventate le uniche prove materiali della connessione tra Andreotti e la mafia siciliana. La stessa Battaglia aveva dimenticato di aver scattato quelle fotografie.
Nel 1985 ha ricevuto il premio Eugene Smith e nel 1999 il Mother Johnson Achievement for Life mentre, nel 2007, è stata premiata con l’Erich Salomon-Preis, un premio alla carriera della Deutschen Gesellschaft für Photographie (DGPh) uno dei premi più prestigiosi in Germania. Nel 2009, infine, le è stato assegnato il Cornell Capa Infinity Award dall’International Center of Photography di New York.
Letizia Battaglia ha recentemente focalizzato le sue energie sul suo ruolo di direttore del Centro Internazionale di Fotografia, il primo museo di Palermo dedicato alla fotografia, aperto nel novembre del 2017.

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