Un thriller psicologico che gioca con le paure infantili e vi costruisce intorno un intreccio mistery tinto di soprannaturale. Rai 4 si tinge di mistero, mercoledì 10 luglio alle 21.20, con il thriller “
Z vuole giocare” (2019). Elizabeth e Kevin cominciano ad avere sospetti che il figlioletto di otto anni Joshua stia sviluppando dei disturbi mentali. Il bambino, infatti, ha dei comportamenti strani, a volte anche violenti verso i suoi coetanei, dei quali attribuisce la colpa a Z, che dice essere il suo nuovo amico invisibile. Il vero campanello d’allarme scatta quando Elizabeth parla di questa inquietante figura al suo vecchio psicologo, il dottor Seager, che ha seguito anche lei da bambina, scoprendo così che Z ha fatto parte anche dell’infanzia della donna, nonostante la sua mente lo avesse completamente rimosso. Chi è Z? Cosa vuole da Joshua? Quesiti a cui il regista e sceneggiatore Brandon Christensen darà una risposta, portando lo spettatore in un percorso a ritroso nei ricordi della protagonista interpretata dall’intensa Keegan Connor Tracy.
Incursioni malevole che sembrano attingere direttamente dai blockbuster degli anni 80, dove giocattoli, fotografie e videocassette, diventano i mezzi tramite i quali l’orrore diventa tangibile, nascosto nel passato di una famiglia in apparenza come tante. Aristotele sosteneva che la capacità morale si acquisisce nel tempo, e che veniamo al mondo sotto forma di creature prive di moralità, interrogandosi su quali abitudini siano funzionali a un buon ordinamento sociale e quali, invece, siano motivo di corruzione. Il bene, dunque, non è un valore assoluto, non nasciamo buoni e confezionati per fare del bene, ma le nostre azioni sono frutto del confronto con ciò che ci circonda e delle influenze determinate dai fatti della vita. Ma il piccolo Joshua, come tanti altri bimbi “immaginari” del cinema, è solo una pedina, parte di un gioco più grande.