ANDREA MIRÒ – “Un piccolo graffio” è il brano edito nel 2009 scelto come singolo del greatest hits “Camere con vista”
I Millennials sono l’ultima generazione analogica, la prima a scoprire il digitale, a vivere la globalizzazione non a parole ma nei fatti, quelli dell’Europa unita e delle crisi di mercato che partono dagli Stati Uniti o dalla Cina e si ripercuotono su tutto il mondo. Sono i primi che non riescono a essere economicamente indipendenti dai propri genitori, eppure devono cambiare il mondo e salvarlo dall’emergenza climatica che iniziano a conoscere con il buco dell’ozono.
Salvati dalla tecnologia e schiacciati dal mondo che riscopre il terrorismo internazionale e la paura, costretti a inventarsi nuove professioni senza riuscire fino in fondo a governare la trasformazione. I primi ad avere uno stipendio in euro, gli ultimi ad avere ruoli decisionali nel Parlamento europeo.
A loro è dedicato “Un piccolo graffio”, brano nato nel 2009, contenuto nel disco “La Fenice” e più che mai attuale.
Parla di un’identità adulta svuotata di significato dalla precarietà e di un futuro difficile da immaginare spronando, nonostante questo, a non aver paura dei graffi della vita: «Entra dentro al tuo sogno. Svegliati.»
Il brano è estratto da “Camere con vista”, la raccolta che riunisce 38 brani di Andrea Mirò, scritti e composti in vent’anni di carriera e otto album. Le “camere con vista” di questo doppio disco sono come contenitori di storie minime o universali, ma anche tutte le camere da cui Mirò ha guardato, immaginando che fossero quelle d’albergo durante i tour, o quelle di casa nel passare di questi anni, sempre diverse perché c’è sempre qualche elemento che cambia sullo sfondo, e perché cambia lo stato d’animo.
«Era arrivato il tempo di fare il punto su tutta la mia produzione personale, i 20 anni (2020) sarebbero stati perfetti da celebrare, ma si è messa di mezzo la pandemia che ha reso gli intenti decisamente più precari, quindi alla fine, questo “riassunto delle stagioni passate” esce ad inizio 2023.» Andrea Mirò
Il doppio cofanetto edito da Anyway e distribuito da Halidon è realizzato con Treedom, realtà internazionale che sostiene e finanzia direttamente progetti agroforestali.
Andrea Mirò è polistrumentista, autrice, produttrice, cantante e direttore d’orchestra. Otto dischi all’attivo, pubblicati tra il 2000 e il 2016; negli anni precedenti, il lavoro in studio e le esibizioni live si sono alternate a collaborazioni con molti tra i più grandi nomi del cantautorato italiano.
Ha scritto e diretto l’orchestra sia in studio che live, al Festival di Sanremo per Enrico Ruggeri, Nina Zilli, Andrea Nardinocchi, Zibba, Perturbazione. A Sanremo come artista ha partecipato 4 volte, vincendo nel 2003 il premio come miglior testo con “Nessuno tocchi Caino”, ed è stata Presidente di giuria alle selezioni di SanremoLab nonché Giurato di Qualità.
Un percorso cantautorale particolare, declinato non solo nell’ambito musicale pop/rock – come la partecipazione al concerto/evento benefico Amiche per l’Abruzzo nello stadio di San Siro – ma sempre più spesso anche a teatro.
È stata la voce narrante in scena nell’opera di musica contemporanea Three Mile Island del compositore internazionale Andrea Molino.
Ha lavorato per il cinema cantando sulle musiche del film Le Acrobate di Silvio Soldini; ha partecipato al progetto multimediale Anatomia Femminile.
Nel 2014 parte in tour insieme ad Alberto Patrucco con lo spettacolo Segni (e) Particolari su Georges Brassens che porta il nome del disco realizzato in comune; l’album entra nella cinquina del Premio Tenco / Migliori Interpreti 2014 e il tour – protrattosi sino a giugno 2015 – ha messo in scena l’ultima data a Parigi.
Sempre nel 2014 è madrina del Premio Bianca D’Aponte.
Quello dell’essere spesso menzionata – e più volte premiata – dalla critica di settore, è una soddisfazione ricorrente che Andrea Mirò si è guadagnata ovunque, dal palco del Festival Fondazione Gaber, al Primo Maggio di Piazza San Giovanni, dal Premio Sergio Endrigo al Premio Lunezia, dal Blue Note di Milano al Qube di Roma.
Durante il 2016 ha presentato il suo ultimo disco d’inediti nei concerti europei tra Parigi, Londra e Bruxelles, a fianco dei Perturbazione; ha arrangiato le musiche per il monologo teatrale L’ultimo giorno di sole, scritto poco prima di morire dall’amico Giorgio Faletti.
Tra il 2016 e tutto il 2017 si è divisa tra il tour nei club italiani e tre mesi di repliche teatrali di altrettanti spettacoli: Degni di Nota (con Alberto Patrucco) / Talkin’Guccini (con Lucia Vasini) / Un Salto In Cielo – Brecht Suite (con Lucia Vasini e Romina Mondello), con la regia di Emilio Russo, inaugurando la sua collaborazione con il Teatro Menotti di Milano.
Nel 2018 riveste il ruolo di Maestro Concertatore della 21ma edizione della Notte della Taranta, un’ immersione nel materiale folkloristico culturale salentino con la conseguente rilettura di esso nella sua personalissima interpretazione artistica compositiva e sonora: questa importante e prestigiosa investitura andrà ad annoverarsi tra le più sperimentali, meticce e coinvolgenti edizioni dell’ormai maggiore evento di musica popolare d’Europa. Sempre nel 2018 è chiamata da Neri Marcorè ad esibirsi alla seconda edizione dell’evento Risorgimarche.
Dall’incontro con la compositrice Paola Samoggia scaturisce la direzione dell’opera cameristica di musica contemporanea multimediale 27 DOLLARI (basata sulla storia del Premio Nobel per la Pace Muhammad Yunus), che debutta in prima assoluta mondiale nel maggio 2019 al Teatro della Fortuna di Fano, proprio alla presenza di Yunus.
Durante il 2019 tiene anche una serie di concerti celebrativi dei 50 anni di Woodstock.
Nonostante le restrizioni causa Covid, nel 2020 è riuscita ad esibirsi con lo spettacolo di Ezio Guaitamacchi, La ballata di John & Yoko.
Nel 2021 ha scritto le musiche originali per i nuovi podcast del Corriere della Sera e, appena la riapertura post-Covid lo ha permesso (a fianco di Guaitamacchi – Brunella Boschetti – Cristiano Godano), ha portato in scena in più festival ed eventi importanti lungo l’Italia – finendo il tour con un concerto all’Auditorium di Roma – un nuovo racconto-spettacolo Amore Morte e Rock’n’roll. Oltre ad alcuni live personali estivi, come nella prestigiosa rassegna Naturalmente Pianoforte.
A dicembre 2021 è stata in scena al Teatro Menotti con Far finta di essere sani di Gaber (con Enrico Ballardini e i Musica Da Ripostiglio), spettacolo in replica con cui ha girato i teatri italiani per l’intero 2022 e che ancora continua ad essere in tournée. Il tutto in alternanza tra concerti personali, live in eventi speciali (come a Madrid per il Bianca D’Aponte, o a Milano per la rassegna Impronte) e progetti di musica-racconto in tour (con Guaitamacchi, con la scrittrice Enrica Tesio, con il giornalista musicale Paolo Talanca).