Ambiente: arriva la 7^ giornata nazionale i prevenzione dello spreco, il 5 febbraio a Roma: quest’anno nel segno della salute
Tutto è pronto per gli eventi della 7^ Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, quest’anno nel segno della prevenzione degli sprechi come valore aggiunto per la salute dell’ambiente, e dell’uomo. L’appuntamento è mercoledì 5 febbraio a Roma, nella sede ENPAM (piazza Vittorio 78), con gli eventi che, dalle 10.30, festeggeranno anche la 10^ edizione della campagna Spreco Zero di Last Minute Market. Molti gli interventi istituzionali attesi: fra gli altri quelli di Sandra Zampa, Sottosegretario al Ministero della Salute e di Vincenza Lomonaco, Ambasciatore presso la Rappresentanza Permanente d’Italia alle Nazioni Unite a Roma. La Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare è stata ideata ed istituita nel 2014 dal Ministero dell’Ambiente con la campagna Spreco Zero e l’Università di Bologna – Distal, quando fu celebrata per la prima volta. In quell’occasione, per iniziativa dell’agroeconomista Andrea Segrè, coordinatore Piano Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare (PINPAS), furono convocati gli Stati generali della filiera agroalimentare italiana. Dal 2014 ad oggi la Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare è l’occasione per sensibilizzare su una questione centrale del nostro tempo anche attraverso la diffusione di nuovi dati da parte dell’Osservatorio nazionale Waste Watcher, fondato da Last Minute Market con Swg. «Perché l’impegno per lo sviluppo sostenibile e la prevenzione degli sprechi – spiega Andrea Segrè, fondatore Last Minute Market e promotore Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare -– passa anche attraverso il monitoraggio dei comportamenti e quindi attraverso i dati. La svolta culturale, passaggio obbligato per la riduzione dello spreco alimentare domestico (che incide per i 2/3 dello spreco complessivo) richiede innanzitutto consapevolezza. Last Minute Market, realtà pionieristica nel recupero delle eccedenze, da dieci anni sensibilizza cittadini, istituzioni, scuole e stakeholders attraverso la campagna Spreco Zero. Con risultati importanti, in Italia: sei anni fa (2014) 1 italiano su 2 dichiarava di gettare cibo quasi ogni giorno, nel 2019 solo l’1% degli intervistati ha dichiarato di cestinare il cibo quotidianamente. Molto resta da fare, tuttavia: lo spreco del cibo resta saldamente in testa alla nefasta ‘hit’ degli sprechi per il 74% degli italiani. Seguono lo spreco idrico (52%), gli sprechi nella mobilità (25%), di energia elettrica (24%) e in generale legati ai propri soldi (16%)».
Anche le Buone Pratiche di prevenzione dello spreco nascono dall’analisi delle abitudini alimentari degli italiani e il 5 febbraio, all’ENPAM, alle 12 prenderà il via una vetrina dedicata alle Best Practices di enti pubblici, imprese, scuole e cittadini. La prevenzione degli sprechi a livello domestico produce un ruolo fondamentale nella protezione dell’ambiente, ed è strettamente legata al valore della produzione agricola, a sistemi di coltivazione a basso impatto ambientale e rispettosi della biodiversità. Prevenire gli sprechi è più facile se si privilegia cibo fresco, stagionale e di qualità, a tutto vantaggio della salute personale – che beneficia di una alimentazione sostenibile e rispettosa dell’ambiente – e di quella del pianeta. Anche distribuzione e ristorazione possono dare il proprio contributo, in quest’ottica, attraverso la prevenzione dello spreco e il riutilizzo/recupero dei cibi a ridosso di scadenza, la valorizzazione di produzione locale nella scelta dei prodotti in vendita e dei piatti proposti, la predisposizione di family bag per le porzioni non consumate.
Gran finale degli eventi in programma per la 7^ Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare sarà l’Aperitivo #sprecozero con degustazione dei piatti cucinati dagli studenti dell’Istituto Alberghiero Vincenzo Gioberti di Roma: ricette d’autore che utilizzano ingredienti di recupero e dalle eccedenze della grande distribuzione.
SPRECO ALIMENTARE, I DATI NAZIONALI
E nel conto alla rovescia verso la 7^ Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, ecco un piccolo viaggio nelle abitudini del “consumatore errante”, con le cattive pratiche che ci portano a sprecare in casa, dove si ‘consuma’ il 70% circa dello spreco complessivo (elaborazione dati Waste Watcher / Università di Bologna). Sprechiamo perché il cibo è scaduto nel 63% dei casi o ammuffito nel 51%, si è acquistato troppo nel 58% dei casi o cucinato troppo nel 43%. Si gestisce male il cibo che ammuffisce (51%) o va a male (49%). Come ridurre o prevenire lo spreco alimentare domestico? La risposta gli italiani se la danno così – e funzionerebbe, se messa in atto: secondo il 64% è necessaria una lista della spesa prima di entrare al supermercato, ma anche congelare i cibi che non si mangeranno a breve (63%). Quindi fare attenzione a non cucinare più del necessario (51%), riutilizzare gli avanzi e gli scarti dei pasti (49%), verificare se i cibi sono davvero andati a male prima di buttarli (49%), ordinare meglio il cibo nel frigo con attenzione alle scadenze (43&%).
Lo spreco di cibo a livello domestico in Italia vale quasi 12 miliardi € (esattamente 11.858.314.935 € secondo il test Diari di Famiglia), ai quali va sommato lo spreco alimentare di filiera (produzione – distribuzione), stimato in oltre 3 miliardi € (3.176.032.413 €), ovvero il 21,1% del totale, Lo spreco complessivo di cibo vale quindi oltre 15 miliardi €, per l’esattezza 15.034.347.348 €. E ammonta a 700,7 grammi lo spreco di cibo pro capite settimanale in Italia, per un valore di 3,76 € settimanali, e di 196 € annuali (Diari di famiglia Min. Ambiente / Università di Bologna Distal). Quanto gettiamo nelle nostre case rappresenta lo 0,88% del Pil (valori a prezzi correnti fonte Istat). La distribuzione, pur adottando da tempo comportamenti virtuosi e pratiche di recupero del cibo a ridosso di scadenza, spreca 220.000 tonnellate ogni anno, ovvero 18,7 kg di cibo per metro quadro di superficie di vendita, soprattutto frutta e verdura, pane e prodotti da forno, latticini (dati progetto REDUCE). Nelle scuole l’indagine REDUCE sulla refezione scolastica ha calcolato un avanzo medio di 90 grammi nel piatto di ogni studente: eppure 7 italiani su 10 (68%) danno un mandato proprio alla sensibilizzazione scolastica per promuovere l’attenzione e la prevenzione negli sprechi alimentari (dati Waste Watcher).
Info www.sprecozero.it