Al via il 41° Premio internazionale alla migliore sceneggiatura “SERGIO AMIDEI”
Il 41° Premio Internazionale alla Migliore Sceneggiatura “Sergio Amidei” – organizzato dall’Associazione culturale “Sergio Amidei”, dal Dams – Discipline dell’audiovisivo, dei media e dello spettacolo, Corso interateneo Università degli Studi di Udine e Trieste, e dall’Associazione Palazzo del Cinema-Hiša Filma – svela le carte che articoleranno il programma delle 7 giornate, da giovedì 14 a mercoledì 20 luglio 2022, in un susseguirsi di proiezioni e appuntamenti pensati per tutti.
Tra i nomi internazionali attesi in città c’è il francese Michel Hazanavicious, a cui spetterà il compito di inaugurare la manifestazione il 14 luglio e l’onore di ricevere il Premio all’Opera d’autore, il riconoscimento che viene attribuito a grandi autori che si sono cimentati nel cinema e nell’immagine, distinguendosi come artisti completi, con una particolare attenzione nell’ambito della scrittura. Un premio che va ad aggiungersi a una lunga lista, che spazia dall’Oscar ai Nastri d’Argento, che sarà possibile ripercorrere attraverso le proiezioni dei suoi film più iconici, oltre a un incontro che lo vedrà in sala con Roy Menarini e Paolo Mereghetti.
Anche quest’anno i numerosi appuntamenti si prenderanno la scena della centralissima arena di Piazza Vittoria, oltre che nelle sale del Kinemax Gorizia e della Mediateca “Ugo Casiraghi”, e in via Rastello, per occupare simbolicamente il cuore della città che si appresta a diventare Capitale Europea della Cultura per il 2025, insieme a Nova Gorica.
Un percorso la cui eccezionalità è manifestata dallo straordinario Premio Speciale voluto per Asghar Farhadi: un assoluto maestro del cinema contemporaneo, due volte Premio Oscar e sopraffino sceneggiatore, che il pubblico potrà incontrare il 19 luglio, dopo aver visto o rivisto alcuni dei suoi titoli più significativi.
La peculiare dimensione transfrontaliera diventa inoltre tratto saliente già a partire da questa edizione, che punta alla valorizzazione del cinema di area slovena, accanto ai consueti approfondimenti di respiro nazionale e internazionale, mettendo a confronto gli autori e le istituzioni cinematografici, e facendo di Gorizia un luogo di scambio di idee e professionalità del mondo del cinema.
In quest’ottica si propone uno spazio ad hoc, Agorà, a cura di Steven Stergar, dove far incontrare rappresentanti del cinema indipendente italiani e sloveni, che in questa prima volta vedrà, nella giornata di sabato 16 luglio, confrontarsi due giovani autrici – Francesca Mazzoleni e Nika Autor – per rintracciare punti di incontro e diversità nell’approccio a temi e modalità espressive complementari, rappresentati dal documentario Punta sacra della prima e dai Newsreel della seconda.
Una efficace ricostruzione della permeabilità delle barriere stabilite dall’uomo è data dall’anteprima nazionale di Nuovo Cinema Buie di Alessio Bozzer che, dopo il documentario Trieste, Yugoslavia del 2017, torna a raccontare una storia “di confine”: nel 1950 Buie d’Istria è una “terra di nessuno”, un luogo di dolorose fratture, in cui però viene aperto un nuovo cinema, destinato a diventare il principale luogo di ritrovo per italiani e jugoslavi, simbolo di una possibile rinascita, di un futuro migliore. Un ulteriore affondo che punta a superare i confini, guarda invece ai più piccoli, ed è Amidei Kids: una sezione dedicata al pubblico di bambini e ragazzi pensata appositamente per avvicinare alla magia del cinema una generazione di nativi digitali, che si articolerà su più giorni con una proposta anche per i piccolissimi (2-5 anni), per i quali si propone una visione con luci soffuse e con la possibilità per i genitori di accudirli senza preoccupazioni. Da questa edizione, la sezione esplorerà la produzione slovena (soprattutto di animazione), grazie alla collaborazione con Alpe Adria Cinema -Trieste Film Festival.
Uno sguardo sul mondo a 360° è garantito invece dalla visione dei titoli in concorso per il Premio Internazionale alla Migliore Sceneggiatura, selezionati dalla giuria composta dagli sceneggiatori e registi Marco Risi e Francesco Munzi, Francesco Bruni, lo sceneggiatore Massimo Gaudioso, la sceneggiatrice Doriana Leondeff, l’attrice Giovanna Ralli (vincitrice del David di Donatello alla carriera nel 2022) e la produttrice Silvia D’Amico, che incoronerà la sceneggiatura che più si è distinta per originalità e per la capacità di sperimentare nuove formule narrative, oltre che per l’attenzione alla realtà sociale e ai temi emergenti del mondo contemporaneo. In lizza si trovano Ariaferma, sceneggiatura di Leonardo Di Costanzo, Valia Santella, Bruno Oliviero; Scompartimento N.6, sceneggiatura di Andris Feldmanis, Livia Ulman, Juho Kuosmanen; Illusioni perdute, sceneggiatura di Jacques Fieschi, Xavier Giannoli; Il ritratto del duca, sceneggiatura di Richard Bean, Clive Coleman; Qui rido io, sceneggiatura di Mario Martone, Ippolita di Majo; Il capo perfetto, sceneggiatura di Fernando León de Aranoa; Piccolo corpo, sceneggiatura di Laura Samani, Marco Borromei, Elisa Dondi; I fratelli De Filippo, sceneggiatura di Sergio Rubini, Carla Cavalluzzi, Angelo Pasqualini; Marx può aspettare, sceneggiatura di Marco Bellocchio. Una lista di titoli che hanno già raccolto premi in vari festival internazionali e che a Gorizia si contendono anche il Premio del pubblico.
Tra i premi classici della rassegna c’è anche quello alla Cultura Cinematografica, che consacra l’impegno nella divulgazione del sapere cinematografico, quest’anno consegnato all’ANAC (Associazione Nazionale Autori Cinematografici) proprio nell’anno in cui ricorre il suo 70° anniversario. Al riconoscimento si affiancano degli eventi speciali che celebrano questo traguardo, ricordando i grandi registi e autori che firmarono lo Statuto nel 1952, tra cui Cesare Zavattini, Roberto Rossellini e lo stesso Sergio Amidei. L’omaggio a questa grande istituzione del cinema italiano si articolerà in una tavola rotonda (sabato 16 luglio) curata da Francesco Ranieri Martinotti, presidente dell’ANAC dal 2015, e nella proiezione di Una domenica d’agosto, un film anello di congiunzione tra il neorealismo e la commedia all’italiana, prodotto da Sergio Amidei (che firmò anche il soggetto) e diretto da Luciano Emmer. A questi si aggiunge la proiezione del documentario dal titolo L’onda lunga – Storia extra-ordinaria di un’associazione.
Un appuntamento che sembra chiudere un cerchio, che dal Friuli Venezia Giulia va a Roma e ritorna, come bene descrive Martinotti: «Sergio Amidei era uno di loro, consapevole più di altri della necessità di avere una visione alta per quello che avrebbe dovuto essere il futuro del Bel Paese appena uscito dalla guerra. Prospettiva etica e estetica di una democrazia che metteva al centro l’essere umano, le sue paure, le sue fragilità, le sue speranze e le sue aspirazioni, e che mirava ad una crescita sociale e culturale di tutta la popolazione. Veicolo ne sarebbe stato il cinema. […] La consapevolezza e l’orgoglio delle proprie radici sono elementi essenziali che vanno oggi recuperati a favore di un cinema che, a partire dalla scrittura, si riferisca a modelli culturali che gli appartengono. La funzione oggi dell’Anac è anche questa e il Premio Sergio Amidei non può che essere il suo migliore compagno di strada».
Guardando al passato di questi grandi nomi, non si poteva prescindere da un doveroso omaggio a Pier Paolo Pasolini. In occasione del centenario della nascita, il Premio Amidei propone un approfondimento sulla sua figura attraverso una retrospettiva che mette in luce soprattutto la sua intensa attività di sceneggiatore in collaborazione con altri registi. Tra i titoli presentati ci saranno Marisa la civetta di Mauro Bolognini (1957), La lunga notte del ‘43 di Florestano Vancini (1960) e La commare secca di Bernardo Bertolucci (1962).
Ma il Premio Amidei si pone anche come vetrina che analizza le pieghe meno battute della produzione contemporanea, grazie a rodati contenitori come Sguardi indipendenti, in cui si affrontano opere rilevanti, ma realizzate da autori e autrici meno presenti nelle logiche del circuito distributivo nazionale. Quest’anno la sezione si concentra sul regista Gianclaudio Cappai, drammaturgo pluripremiato in numerose rassegne festivaliere e attento osservatore della condizione umana, di cui sarà possibile vedere la retrospettiva con i titoli più rappresentativi – Purché lo senta sepolto (2006), So che c’è un uomo (2009), Senza lasciare traccia (2016) – oltre all’incontro con il pubblico moderato dal curatore Stevan Stergar (lunedì 18 luglio).
Con la sezione Scrittura seriale si vuole invece mantenere l’occhio vigile sull’ormai sempre più diffusa scrittura long-running per la tv e il web, curata da Sara Martin, che quest’anno coincide con un commosso ricordo della grande fotografa Letizia Battaglia, a cui è stato recentemente dedicato l’apprezzata Solo per passione, serie TV prodotta da RAI e da BibiFilm.
Tra i momenti di approfondimento più rigorosi torna la sezione Pagine di Cinema, focalizzata sulla ricerca e la letteratura dedicata al cinema, che mette in calendario la presentazione di La grande illusione. Storie di uno spettatore di Roy Menarini (Mimesis Editore); Istria. I luoghi del cinema di Carlo Gaberscek (Cineteca del Friuli); L’abito necessario. Fili, trame e costumi nel cinema e nella televisione di Sara Martin (Diabasis Editore); Pier Paolo Pasolini. L’ultimo eretico di Francesco Cenetiempo; Sguardi privati. Teorie e prassi del cinema amatoriale di Paolo Caneppele (Meltemi Editore).
Con Dialoghi sulla sceneggiatura a cura di Matteo Oleotto – invece ci si interroga sulla scrittura per il cinema, grazie alla presenza degli sceneggiatori Salvatore De Mola (David di Donatello e Nastro d’Argento), Vanessa Picciarelli (David di Donatello) e Pier Paolo Piciarelli (Nastro d’Argento).
Torna anche Racconti privati, memorie pubbliche – curata da Simone Dotto e Silvio Celli – dove saranno proiettati dei cortometraggi dal progetto di ricerca transnazionale ViCTOR-E (Visual Culture of Trauma, Obliteration and Reconstruction in Post-WW2 Europe), finanziato dal programma dell’Unione Europea HERA (Humanities in the European Research Area), raccolti sotto il titolo Looking across the borders/Sguardi oltreconfine; mentre Damsiana fa nuovamente da vetrina ai cortometraggi degli studenti del corso Ideazione e produzione audiovisiva e multimediale tenuto da Thomas Sheridan all’interno del CdL triennale DAMS–Discipline degli audiovisivi, dei media e dello spettacolo dell’Università di Udine.
Tra le numerose collaborazioni si ricordano quella con la galleria d’arte studiofaganel – che presenta e cura le mostre di Alvaro Deprit: Dreaming Leone, presso la sala espositiva del Kinemax, e SW –; con la Sartoria sociale La Collina Cooperativa – che ha realizzato le borse per gli accreditati –; con il Far East Film Festival – che porta al Kinemax (16 luglio) Love Nonetheless di Jojo Hideo: il film vincitore del Gelso d’Oro alla sceneggiatura, premio alla sua prima edizione, nato proprio dalla collaborazione tra il Premio Internazionale alla Miglior Sceneggiatura “Sergio Amidei” e il festival udinese – e quella con l’Ordine dei giornalisti Friuli Venezia Giulia, grazie al quale gli appuntamenti con Gian Paolo Polesini e Alessandro Mezzana Lona fungeranno da occasione per acquisire crediti, essendo riconosciuti come corso di aggiornamento.
Il Premio Amidei è realizzato inoltre in collaborazione con Giornate della Luce, Associazione Kinoatelje, France Odeon, Associazione Cross-border, il Premio Fiesole ai Maestri del Cinema.
Per consultare il programma completo a avere tutte le informazioni aggiornate si rimanda al sito www.amidei.com.