Al via a Roma il MESCALITO BIOPIC FEST con la 2a edizione
La 2a edizione del Mescalito Biopic Fest sarà visibile anche sulla piattaforma online di MYmovies e comprende in selezione cortometraggi, documentari e film di finzione.
A giudicare le opere in concorso una giuria di esperti che assegnerà il Premio al Miglior Film Lungometraggio e al Miglior Cortometraggio. Giurati dell’edizione 2021: il regista Cristiano Anania, le registe Mujah Maraini-Melehi, Victoria Yakubov, Marisa Vallone, il giornalista Stefano Coccia, lo sceneggiatore e regista Matteo Scifoni, il produttore Xavier Guerrero, il montatore e filmmaker Alessandro Giordani. Al Mescalito Biopic Fest anche il pubblico sarà giurato con il compito di assegnare gli stessi premi della giuria ufficiale per i miglior film lungometraggio e cortometraggio.
Opere arrivate da ben 27 paesi del mondo: Argentina, Australia, Belgio, Bielorussia, Brasile, Canada, Colombia, Danimarca, Filippine, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Hong Kong, Iran, Italia, Lettonia, Nuova Zelanda, Polonia, Qatar, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Stati Uniti, Tunisia, Turchia e Ucraina, a dimostrazione dell’apertura internazionale della kermesse.
Tanti i temi affrontati dalle opere in concorso che toccano la diaspora curda, l’aborto, la droga, la condizione femminile, il divorzio, l’omofobia e la tematica LGBT, la mafia, ma anche lo sport.
Tra le figure che emergono: i maestri del cinema italiano Monicelli, Bertolucci, Wertmüller, Bellocchio, Cavani e Archibugi che raccontano la loro opera prima, il leggendario Bruce Lee, Dante, nell’anno del settecentenario dalla morte, il poeta polacco Zbigniew Herbert, la storica attivista e scrittrice trans Porpora Marcasciano, figura di spicco del movimento italiano dei collettivi degli anni ’70, l’arrampicatrice Angelika Rainer, il calciatore Carlos França, il fondatore della birra finlandese Lapin Kulta Leo Andelin.
Per la sezione documentari 15 titoli in concorso:
Al largo di Anna Marziano (Italia). Con un flusso immersivo di parole e immagini, Al largo avvicina lo spettatore all’esperienza del dolore. Oltre l’opposizione fra egoismo e altruismo, la solidarietà e la cura dell’altro diventano azioni esistenziali in grado da sole di opporsi al potere eccessivo della vita.
Be Water di Bao Nguyen (Stati Uniti, Gran Bretagna), che racconta la vita di Bruce Lee concentrandosi prevalentemente sulle difficoltà affrontate a causa del razzismo e dell’intolleranza nei confronti delle persone asiatiche esistente negli Stati Uniti.
Camino Skies di F. Grady & N. Smyth (Australia, Nuova Zelanda). In cui sei sconosciuti decidono di percorrere i 900 chilometri del Cammino di Santiago per superare i propri limiti e affrontare i traumi personali che la vita gli ha riservato.
Conz. L’ultimo Collezionista di Roberto Delvoi, (Italia) è la storia di un personaggio controverso che a dieci anni dalla sua scomparsa, continua a provocare e dividere. Francesco Conz imprenditore veneto, a metà degli anni ‘70, decide di rinunciare a tutto ciò che aveva per dedicarsi alla sua grande passione per le avanguardie artistiche della seconda metà del Novecento.
Courage di Aliaksei Paluyan (Bielorussia, Germania). Nel corso delle elezioni presidenziali in Bielorussia, nell’estate 2020, tre attori di un teatro di Minsk si uniscono alla protesta popolare per la libertà di parola ma la voce del popolo è brutalmente repressa dall’apparato di sicurezza del regime del presidente Lukashenko.
Everest Without Oxygen – The Ultimate Egotrip di Jesper Ærø (Danimarca). Più di 5.000 scalatori hanno raggiunto la cima dell’Everest. Poco più di 200 lo hanno fatto senza l’uso di ossigeno. Molti sono morti in questa impresa. Rasmus sogna di diventare il primo danese a raggiungere la vetta più alta del mondo senza una bombola di ossigeno sulla schiena.
Herbert. Barbarian in The Garden di Rafael Lewandowski (Polonia). Poeta, saggista e drammaturgo polacco, Zbigniew Herbert è uno degli autori più noti del XX secolo. Le sue opere sono state tradotte in 40 lingue, acclamate e premiate in tutto il mondo.
Io lo so chi siete di Alessandro Colizzi (Italia). Vincenzo Agostino, da ormai trentuno anni si batte con forza e determinazione nella richiesta di verità e giustizia sull’uccisione da parte della mafia del proprio figlio, Nino, poliziotto, e della nuora, Ida Castelluccio, incinta. Era il 5 agosto 1989.
La casa Rossa di Francesco Catarinolo (Italia). La storia di Robert Peroni che fonda La Casa Rossa, un rifugio che permette di aiutare la popolazione degli Inuit.
Last Days at Sea di Venice Atienza (Filippine). Il dodicenne Reyboy deve lasciare il piccolo villaggio di pescatori su un isolotto del sud delle Filippine dove è cresciuto, e trasferirsi in città per frequentare il liceo.
My Upside Down World di Elena Goatelli (Italia). Dopo aver gareggiato per tutta la vita e aver vinto quasi tutto quello che c’era da vincere, Angelika Rainer decide di abbandonare le gare e rimettersi in gioco in un viaggio personale alla riscoperta di sé stessa.
Opera Prima di Tayu Vlietstra (Italia). Opera Prima è un omaggio e un viaggio attraverso l’evoluzione che il cinema ha avuto in Italia. Tayu Vlietstra, allievo di Bertolucci, realizza un’indagine sull’opera prima di sei tra i più autorevoli ed amati registi Italiani: Mario Monicelli, Bernardo Bertolucci, Lina Wertmüller, Marco Bellocchio, Liliana Cavani e Francesca Archibugi.
Ordinary Gods di Pascui Rivas (USA). Ordinary Gods esplora ciò che serve per avere successo non solo in uno degli sport più amati del mondo, ma nella vita stessa. Girato in otto paesi diversi nel corso di tre anni, il regista segue la vita di sei giovani calciatori professionisti.
This Rain Will Never Stop di Alina Gorlova (Germania, Lettonia, Qatar, Ucraina). In fuga dal conflitto siriano, il giovane curdo Andriy approda in Ucraina: un nuovo teatro di guerra, un nuovo universo diviso fra guerra e pace.
Woodgirls – A Duet For A Dream di Azadeh Bizargiti (Iran, Repubblica Ceca). Il film racconta la storia di due donne – Leila e Sedigheh – che rompono le convenzioni sociali e decidono di dedicarsi alla falegnameria, professione considerata estremamente maschile in Iran dove la condizione femminile è ancora arretrata e oppressa.
Saranno 10 i lungometraggi in concorso:
Botox di Kaveh Mazaheri (Iran, Canada). Akram e Azar sono sorelle. Entrambe mentono sulla scomparsa del fratello raccontando a tutti che è fuggito in Germania. Con il tempo la bugia diventa sempre più ingestibile, arrivando a condurre le protagoniste in luoghi oscuri e misteriosi.
La Ciudad De Las Fieras di Henry Rincon (Colombia). Tato (17), è un orfano alla deriva, un giovane amante del rap, che deve trovare il suo posto al di fuori della violenza della sua città. La presenza di gruppi di pulizia e di controllo sociale ha diffuso terrore e incertezza nel suo quartiere. Tuttavia Tato, insieme ai suoi amici Pitu (18) e La Crespa (16), cerca di resistere e trova un’alternativa alla morte e al crimine: l’arte dell’hip hop.
Lucky Grandma di Sasie Sealy (Usa). Ambientato nella Chinatown di New York City, una nonna cinese aristocratica sperpera tutti i suoi risparmi in un casinò e si ritrova coinvolta in una lotta tra gang.
Poppy Field di Eugen Jebeleanu (Romania). Cristi è un giovane gendarme di Bucarest che cerca di mantenere segreta la sua omosessualità, poiché verrebbe stigmatizzata tra i ranghi militari in cui il machismo è condizione imperante.
Rodantes di Leandro Lara (Brasile). Il film racconta la storia di tre personaggi: Tatiane, una giovane donna che lascia San Paolo nel tentativo di ricostruire la sua vita; Odair, un giovane nel bel mezzo di scoperte sessuali, che corre dei rischi quando si allontana dalla casa dei genitori; e Henry, un immigrato haitiano che, dopo la morte della moglie, lotta con i suoi due figli piccoli per sopravvivere tra il progresso e la povertà brasiliana.
Roe V. Wade di Cathy Allyn & Nick Loeb (USA). Il dottor Bernard Nathanson e la dottoressa Mildred Jefferson si affrontano in un’accesa battaglia giudiziaria che si concluderà con quella che ancora oggi rimane la più famosa e controversa sentenza sull’aborto mai pronunciata dalla Corte Suprema degli Stati Uniti.
Scumbag di R. Biermann & M. Cengel-Solcanská (Slovacchia). Da qualche parte sotto le montagne, il paese è dominato da criminali, persone legate alla politica, alla mafia, ma anche alla polizia, ai tribunali e alle grandi imprese. Un’adolescente tossicodipendente scompare da un centro di recupero, vuole parlare di violenze e droghe alla polizia, ma la mandano via. Cerca un giornalista che svela l’incredibile storia di criminalità, mafia, ricatto.
Slalom di Charlène Favier (Belgio, Francia). Lyz è una liceale di 15 anni che vive sulle Alpi francesi. Viene accettata da un club di sci molto selettivo che ha il compito di formare sciatori professionisti.
The Evening Hour di Braden King (USA). Cole Freeman, un amato infermiere della comunità negli Appalachi rurali, vende antidolorifici ai tossicodipendenti locali per sbarcare il lunario.
Zero to Hero di Jimmy Wan (Hong Kong). Quando alla nascita a So Wa Wai viene diagnosticato un danno celebrale, il suo destino sembra segnato. L’incrollabile amore della madre viene ricompensato: non solo So Wa Wai impara a camminare ma scopre di avere talento per la corsa.
15 i titoli dei cortometraggi in concorso:
12 O’clock di Sajad Soleymani (Iran); Dante sulla bocca di tutti di Alessandro Perrella (Italia); Divieto di transito di Roberto Cannavò (Italia); Fame di Giuseppe Alessio Nuzzo (Italia); From Trash To Treasure: Turning Negatives Into Positives di Lara Lee (USA); Hi, Sweety di Celeste Prezioso (Argentina); Il Tempo e i Giorni di Alessia Buiatti (Italia); La Fortuna non Esiste di Stefano Tammaro & Edoardo Bellino (Italia); Les Aigles De Carthage di Adriano Valerio (Francia, Italia, Tunisia); Lifeline: the brothers who hold the same Breath di Abdullah Şahin (Turchia); Non Ti Scordar di Me di Giuseppe Petruzzellis & Fabio Marin (Italia); Pappo e Bucco di Antonio Losito (Italia); The Master Brewer di Antti Haase (Finlandia); Umbrella di Helena Hilario & Mario Pece (Brasile); Wooden Sword di Behzad Alavi & Sousan Salamat (Iran).
Mescalito Biopic Fest è realizzato da MescalitoFilm con il sostegno della Regione Lazio, con la collaborazione di Arte Settima, Associak Distribuzione, Giordani Studio, Doc/It – Associazione Documentaristi Italiani, Cinema dei Piccoli. Media partner UAM.TV, MYmovies e CineClandestino. L’ingresso è gratuito fino a esaurimento posti muniti di green-pass e nel rispetto delle normative vigenti.