Al Teatro di Rifredi "Tre rotture"di Rémi De Vos per la regia di Angelo Savelli, con Monica Bauco e Riccardo Naldini Al Teatro di Rifredi "Tre rotture"di Rémi De Vos per la regia di Angelo Savelli, con Monica Bauco e Riccardo Naldini
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Al Teatro di Rifredi “Tre rotture”di Rémi De Vos per la regia di Angelo Savelli, con Monica Bauco e Riccardo Naldini

Al Teatro di Rifredi "Tre rotture"di Rémi De Vos per la regia di Angelo Savelli, con Monica Bauco e Riccardo Naldini Al Teatro di Rifredi "Tre rotture"di Rémi De Vos per la  regia di Angelo Savelli, con Monica Bauco e Riccardo NaldiniAncora un testo del francese Rémi De Vos -uno dei più interessanti autori della nuova drammaturgia europea- per Angelo Savelli il quale, dopo il caustico “Alpenstock” e le letture sceniche di “Occidente” e di “Per  tutta la mia vita ho fatto solo cose che non sapevo fare” (quest’ultimo, diretto e interpretato da Ciro Masella, è in cartellone al prossimo Festival di Radicondoli), ha tradotto e messo in scena – in “prima nazionale” al  Napoli Teatro Festival della scorsa estate – “Tre rotture”. Sul palco del Teatro di Rifredi da martedì11 a sabato 15 febbraio ore 21 l’affiatata coppia formata da Monica Bauco e Riccardo Naldini.

Tre rotture, tre quadri, tre coppie.
Quadro di René Magritte: lei gli prepara una deliziosa cenetta prima di lasciarlo perché non sopporta più la suo cane, ma lui non vuole rinunciare a dire l’ultima parola.
Quadro di Francis Bacon: lui ha incontrato un pompiere e vuole farla partecipe del suo ardente desiderio. Lei questo non lo accetta, ma deve fare i conti con le inarrestabili fiamme della passione.
Quadro di Piet Mondrian: loro cercano di condividerne la gestione di un bambino molto complicato e il piccolo dittatore manderà all’aria il loro rapporto.
Lui, lei e l’altro, il classico triangolo da pochade borghese ma declinato qui in maniera paradossale e grottesca. L’umorismo chirurgico e politicamente scorretto di De Vos affonda il bisturi nello sfinimento dei rapporti di coppia in una società occidentale banalmente benestante, scioccamente edonistica e fatalmente destinata all’estinzione.

Rèmi De Vos, le cui opere sono tradotte e rappresentate in quindici nazioni, è uno dei rari autori drammatici a essersi interessato, con pertinenza ed esperienza diretta, al mondo del lavoro, del precariato, della disoccupazione. Il suo teatro è in presa diretta con la realtà sociale e politica che, però, viene passata al setaccio dell’umorismo, del comico, dell’assurdo. Il comico è connaturato alla sua scrittura, trasgredisce la linea delle buone maniere, sbriciola i tabù del politicamente corretto, rivela l’assurdità delle convenzioni, dei discorsi dominanti o normativi. Per lui “il comico è un mezzo per sbarazzarsi di qualcosa che non è affatto comico”.
Come dice François Rancillac, direttore del Theatre Acquarium di Parigi, l’originalità di De Vos consiste proprio in questo paradosso: sembra che non parli di nulla (caratteristica di tanti veri scrittori) e invece è profondissimo nel proporci temi come la prevaricazione maschile, la condizione femminile, l’omosessualità, la genitorialità; più sembra rinchiudersi tra quattro mura e più risulta universale; più sembra -attraverso una lingua lucida e controllata- volersi limitare ad una radiografia oggettiva e impietosa dei comportamenti umani e più lascia trasparire la loro fragilità, la loro goffaggine e la loro infinita solitudine, nel declino dell’odierna società del benessere.

PER INFORMAZIONI
055/422.03.61 –  www.toscanateatro.it
PREZZI
Ingresso intero € 16,00 – ridotto € 14,00
abbonamento PassTeatri
PREVENDITA
Teatro di Rifredi dal lunedì al sabato (ore 16:00 – 19:00) | [email protected]
Circuiti  BoxOfficeToscana e Ticketone | Online www.boxofficetoscana.it – www.ticketone.it

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