Ai Giardini della Filarmonica domani la lunga giornata dedicata all’Iran tra tradizioni millenarie, arte contemporanea, musica e danza persiana
Lunedì 26 giugno ai Giardini della Filarmonica, festival estivo dell’Accademia Filarmonica Romana, giornata interamente dedicata all’Iran, appuntamento sempre presente nelle ultime dieci edizioni di festival e sempre molto partecipato. Anche quest’anno sono in programma incontri, concerti, performance e una mostra per raccontare la millenaria tradizione di questo popolo e la sua contemporaneità. Nonostante il periodo complesso in cui il paese versa negli ultimi mesi, rendendo difficile la presenza a Roma di artisti provenienti dall’Iran, a dar voce alla cultura persiana saranno gli iraniani che vivono in Italia e gli artisti italiani particolarmente legati a questo popolo. Rivivono i momenti dolorosi dell’ultimo anno, la fatica, ma anche l’energia e la bellezza di un futuro migliore.
L’apertura sarà in Sala Affreschi (ore 18) con Proibito, una mostra collettiva a cura di Bahar Hamze Pour con l’esposizione dei lavori di dodici artiste persiane e italiane, e prosegue in Sala Casella (ore 18.30) con l’incontro di cui sarà protagonista la regista e sceneggiatrice Sabrina Varani che presenta il progetto del suo documentario Poesia di guerra, insieme a Parisa Nazari e alla giornalista e scrittrice Nadia Pizzuti, quest’ultima, negli anni Novanta, prima corrispondente donna della stampa internazionale accreditata nell’Iran post-rivoluzionario, alla direzione della sede ANSA a Teheran.
Il progetto, ancora in fase di lavorazione, racconta la rivolta iniziata nel 2022 in Iran, che ha preso il nome dallo slogan “Donna, vita, libertà”, attraverso le storie di cinque donne iraniane a Roma, che hanno deciso di lasciare il proprio paese spinte dalle loro vocazioni artistiche, per seguirle liberamente senza subire più le restrizioni a cui erano soggette a causa delle regole e delle leggi che impediscono loro, in quanto donne, di praticarle. Sono donne diverse tra loro per estrazione, regioni di provenienza, età, visione politica, ma le loro vite si intrecciano a Roma, unite dal comune desiderio di fare qualcosa per contribuire alla rivoluzione. Il documentario le segue per un anno, racconta i loro progetti che intrecciano arte e attivismo politico, dimensione personale e collettiva, in un’urgenza che sprigiona un’energia dirompente. Racconta le loro storie individuali intrecciando queste con il filo della grande Storia, i percorsi coraggiosi, spesso rocamboleschi, che hanno dovuto affrontare per arrivare a realizzare i propri sogni, rinunciando a legami importanti con le loro famiglie e la loro cultura.
Due poi gli appuntamenti con la musica e la danza persiana: in Sala Casella (ore 20) Melodies of an Uprising, performance di danza contemporanea e musica persiana classica e moderna, per la regia di Shahab Behzadi, con i danzatori Andishe Garmehi, Shahab Behzadi, Danial Zendedel e il musicista Amir Mahdi Hossein Khah che suona il ney flauto caratteristico della musica tradizionale colta della Persia e il daf un grande tamburo proveniente dal Medio Oriente. La giornata si conclude nei Giardini con un concerto di musica classica persiana, con l’impiego di strumenti tradizionali persiani e strumenti del repertorio classico occidentale e che coinvolge sei musicisti: le sorelle Leila e Sara Shirvani (violoncello e pianoforte), i fratelli Reza (tar), Hamid (flauto e percussioni) e Navid Mohsenipour (oboe) e la voce di Ghazal Ansarirad.
La giornata è realizzata in collaborazione con Woman Life Freedom Italy Community, Associazione Donna Vita Libertà, Officina delle Culture, Associazione culturale Barbad.
GLI ULTIMI APPUNTAMENTI DEL FESTIVAL
Per la prima volta, martedì 27 giugno, fa il suo ingresso al festival la Grecia con il Beraber Trio e gli strumenti popolari dell’oud e del kemence, affiancati al più classico violoncello, in un viaggio musicale che ci porta nel Mediterraneo orientale dall’XI secolo ad oggi. La giornata si apre con la presentazione del libro, fresco di stampa, Schubert: Sinfonia incompiuta di Giovanni Bietti.
Il 28 giugno nei Giardini serata zigana dai ritmi forsennati con Danilo Rossi, prima viola del Teatro alla Scala, e i tre musicisti di Bucarest del New Gipsy Project, per un concerto crossover tra repertorio classico del mondo dell’est e il folk del mondo gitano, mentre la Sala Casella accoglie la presentazione della nuova pubblicazione su Giuseppe Verdi di Paolo Gallarati (28 giugno).
Roma mia di e con Angelo Maggi insieme alla cantattrice Monica Ward e ai musicisti della Banda dell’Uku, chiude il festival il 29 giugno, un omaggio alla città eterna nel giorno che festeggia i santi Pietro e Paolo, patroni di Roma. Un racconto musicale dedicato alla storia passata e presente della città recuperando tesori artistici nascosti della nostra cultura popolare, fra brani tradizionali e dimenticate perle della canzone romana di autori come Armando Trovajoli, Carlo Rustichelli, Gabriella Ferri, Romolo Balzani. Apertura di giornata in Sala Casella con il concerto multimediale Connections, nuove musiche strumentali ed elettroniche incontrano la danza e la video art, in un progetto internazionale che coinvolge l’Università di Tor Vergata e alcune università americane.
Il progetto dei Giardini della Filarmonica, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico biennale “Estate Romana 2023-2024” curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE.
I Giardini della Filarmonica 2023 sono realizzati in collaborazione con Ambasciata della Repubblica Argentina in Italia, Ambasciata di Grecia a Roma, Ambasciata di Lituania in Italia, Ambasciata del Messico in Italia, Forum Austriaco di Cultura Roma, Istituto Giapponese di Cultura in Roma, Istituto di Cultura Lituano, Istituto Polacco di Roma – Corso Polonia 2023, Associazione Fabrica, Università degli Studi di Tor Vergata, Officina delle Culture, Woman Life Freedom Italy Community, Associazione culturale Barbad
I luoghi del festival: Giardini, Sala Casella, Sala Affreschi dell’Accademia Filarmonica Romana (via Flaminia 118, Roma).
Biglietti: concerti 15-10 euro (più diritto di prevendita). L’ingresso alla mostra e l’incontro delle ore 18 del 26 giugno sono a ingresso libero. Si raccomanda l’acquisto on line su filarmonicaromana.org. Presso la Sala Casella la biglietteria apre un’ora prima del concerto.
Info: filarmonicaromana.org, tel. 342 9550100, tel. 06 3201752, [email protected]