A Monica Bellucci il Premio Stella della Mole 2021. Al TFF l’attrice presenta il suo nuovo film e sarà protagonista di una masterclass al Museo Nazionale del Cinema
Il Premio Stella della Mole per l’Innovazione Artistica del 39° Torino Film Festival viene conferito a Monica Bellucci.
La consegna del premio all’attrice avrà luogo martedì 30 novembre e sarà seguita dalla proiezione in anteprima mondiale del film The girl in the fountain diretto da Antongiulio Panizzi e interpretato da Monica Bellucci, sulla leggendaria attrice Anita Ekberg, prodotto da Dugong Films con Eagle Pictures che lo distribuirà in sala. The girl in the fountain uscirà al cinema come film evento l’1, il 2 e 3 dicembre.
“È per me una grande gioia ed emozione ricevere il Premio Stella della Mole”, dichiara Monica Bellucci. “Ringrazio il presidente e il direttore del Museo Nazionale del Cinema di Torino Enzo Ghigo e Domenico De Gaetano. Ringrazio Stefano Francia di Celle direttore del Torino Film Festival. Sono onorata che il film The girl in the fountain venga proiettato in prima mondiale a Torino, uno dei principali festival cinematografici in Italia, che apre le porte ad un nuovo tipo di cinema, attento alle innovazioni e ai giovani autori di tutto il mondo, nel rispetto della tradizione grazie alle retrospettive che offrono la visione di capolavori del passato. Vi ringrazio veramente di cuore”.
“Il Premio Stella della Mole per l’Innovazione Artistica rappresenta tutta la storia cinematografica della nostra città, un omaggio alla tradizione vissuta nel presente con uno sguardo al futuro – sottolineano Enzo Ghigo e Domenico De Gaetano, rispettivamente presidente e direttore del Museo Nazionale del Cinema di Torino. È un simbolo prezioso, ricco di significati, che speriamo sempre più rappresenti il proseguimento del nuovo corso per il Museo e il TFF. Siamo molto felici che a riceverlo sia Monica Bellucci, artista poliedrica, star del cinema e icona globale di bellezza”.
“È un grande piacere e un onore per me poter celebrare con il Premio Stella della Mole Monica Bellucci”, dichiara Stefano Francia di Celle, direttore del Torino Film Festival. “La sua lunga carriera è e sarà costellata da intuizioni, idee e personaggi destinati alla memoria collettiva eterna. Questo premio è un riconoscimento per la sua versatilità artistica, per la disponibilità a promuovere l’opera di autori emergenti permettendo così la realizzazione di progetti poliedrici con contenuti e linguaggi nuovi, per la sua capacità di padroneggiare magnificamente una potenzialità creativa che può arricchire enormemente l’arte cinematografica”.
Mercoledì 1° dicembre 2021 Monica Bellucci sarà protagonista di una Masterclass al Museo Nazionale del Cinema di Torino, dove l’attrice converserà con il regista di The girl in the fountain Antongiulio Panizzi.
Dal 2020 simbolo e protagonista dell’immagine guida del TFF, la spettacolare Stella della mole a 12 punte è originale, universale, e celebra il suo impegno per l’innovazione, la diversità e la collaborazione. La stella della Mole Antonelliana mette in relazione il passato di Torino con il suo futuro, la “culla” del cinema italiano con i nuovi artisti da tutto il mondo che vengono celebrati al festival.
Il Premio ha una componente tecnologica del tutto unica ed è realizzato in alluminio attraverso la tecnologia avanzata dell’Additive Manufacturing, grazie alla collaborazione del Politecnico di Torino e del Competence Industry Manufacturing 4.0, il polo nazionale costituito dai due atenei torinesi insieme a 23 importanti partner industriali per la diffusione di competenze legate all’Industria 4.0.
Monica Bellucci ha cominciato il suo percorso nel mondo dell’immagine come modella, catturando l’obiettivo dei più grandi fotografi, Helmut Newton, Peter Lindbergh, Richard Avedon, Steven Meisel, Michel Comte, Ferdinando Scianna, Oliviero Toscani, Fabrizio Ferri, solo per citarne alcuni. Ma il suo sogno fin da bambina era il cinema, il passaggio dalla moda al mondo cinematografico è avvenuto per mano di Dino Risi e Francis Ford Coppola. Nella sua carriera, fra l’Italia e la Francia, ha lavorato con Giuseppe Tornatore, Gabriele Muccino, Giovanni Veronesi, Paolo Virzì, Marco Tullio Giordana, Maria Sole Tognazzi, Gaspard Noé, Bertrand Blier, Philippe Garrel, Alain Corneau, Alain Chabat, Guillaume Nicloux. Per il suo primo film francese L’Appartement (1996) di Gilles Mimouni è candidata al Cesar. Il film vince il BAFTA Award for Best Film Not in the English Language, questo riconoscimento apre a Monica la strada per il suo primo film americano Under Suspicion dove recita nel ruolo della moglie di Gene Hackman, e per la prima volta si ritrova al Festival di Cannes. Tornatore la chiama per Malèna, film italiano di successo mondiale. Comincia una vera carriera internazionale per Monica che lavora con registi del calibro dei Wachowski, Spike Lee, Terry Gilliam, Antoine Fuqua, Rebecca Miller, Mel Gibson, fra gli altri. Nel 2004 dà alla luce la sua prima figlia Deva e nel 2010 la sua seconda figlia Leonie.
Continua il suo percorso internazionale fra film a grosso budget e film indipendenti d’autore, come Rhino Season dell’iraniano Bahman Ghobadi e On the Milky Road di Emir Kusturica, che la vale il Nastro d’argento Europeo. Nel 2014 è a Cannes per presentare il film di Alice Rohrwacher Le Meraviglie, che riceve il Grand Prix Speciale della Giuria e nel 2015 gira Spectre di Sam Mendes nel ruolo di Lucia Sciarra, creando una rivoluzione nel mondo del cinema: per la prima volta un’attrice di cinquant’anni si ritrova fra le braccia di James Bond. Continua la sua carriera recitando in serie televisive americane come Mozart in the Jungle al fianco di Gael García Bernal e in Twin Peaks di David Lynch. Nel 2018 ha girato in Australia il film Necromancer, dei fratelli Kiah et Tristan Roche- Turner, in Francia la serie televisiva Dix pour cents e insieme a Sir. Ben Kingsley il film di spionaggio Spider in the Web, diretto dal regista israeliano Eran Riklis.
Monica Bellucci è stata per ben due volte madrina del Festival di Cannes, onore che prima di lei hanno avuto solo Jeanne Moreau e Isabelle Huppert. Nel 2017 ha ricevuto e accettato il prestigioso invito a diventare membro dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences che assegna i Premi Oscar.
Monica ha sostenuto l’associazione AGOP che assiste i genitori di bambini malati di cancro e Paroles des femmes, in aiuto di donne e bambini. Attualmente fa parte dell’Associazione S.O.S. autisme che si occupa di bambini autistici.
Nel 2019 partecipa al lungometraggio diretto da Claude Lelouch Le plus belle annéè d’un vie e nel 2020 al film diretto da Kaouther Ben Hania The man who sold his skin, candidato all’oscar come miglior film straniero.
Nel 2021 la vedremo sul grande schermo in due progetti italiani: Siccità, il nuovo lungometraggio del regista Paolo Virzì, e La befana vien di notte 2 diretto da Paola Randi.
Sempre nel 2021 Monica è vincitrice del premio internazionale Flaiano alla carriera, e del David Speciale della 66esima edizione dei premi David di Donatello.
Dal 2020 inoltre inizia il suo percorso da produttrice con Musa, casa di produzione che apre a Parigi e con la quale partecipa alla realizzazione del docu-film The girl in the fountain diretto da Antongiulio Panizzi, nel quale è anche protagonista, e del film-opera Gianni Schicchi diretto da Damiano Michieletto.
Monica sarà inoltre presente nell’action thriller Memory, al fianco di Liam Neeson e Guy Pearce, in uscita nel 2022, mentre prosegue il suo percorso internazionale la rappresentazione teatrale che la vede protagonista nel ruolo di Maria Callas diretta da Tom Volf Maria Callas: lettere e memorie.
THE GIRL IN THE FOUNTAIN
Correva l’anno 1960 quando le curve sinuose di un’attrice dalla bellezza dirompente, Anita Ekberg, sconvolgevano le acque di Fontana di Trevi e il mondo intero. Proprio in quella scena iconica de La Dolce Vita di Federico Fellini, la storia del cinema e la memoria collettiva ha cristallizzato la giunonica diva svedese. Ma persona e personaggio di un film non sono la stessa cosa e, per una vita, Anita si è battuta per dimostrarlo. The girl in the fountain è il racconto di un’attrice divorata dalla sua stessa icona attraverso la voce e la sensibilità di Monica Bellucci che con attenzione e delicatezza si mette alla ricerca di quel personaggio, per riscattarne la figura stereotipata della “ragazza nella fontana”.
Una conversazione verbale e visiva, un dialogo impossibile tra due donne e dive di epoche diverse con cui la Bellucci riscopre il percorso di una donna libera e indipendente, che ha pagato un prezzo per non voler sottostare a nessuno.