A Milano una nuova rassegna su Luciano Berio
Nel centenario della nascita di Luciano Berio, uno dei compositori più rivoluzionari del XX secolo, la Corte dei Miracoli di Milano lo celebra con un’imponente rassegna musicale in cui brilleranno le sue celebri “Sequenze”, opere che rappresentano un punto di riferimento imprescindibile per la musica contemporanea. Quattordici concerti, ciascuno dedicato a una delle sue Sequenze, si snoderanno lungo tutto il 2025 sotto la direzione artistica di Vincenzo Parisi, coinvolgendo un cast di musicisti straordinari e dando vita a una serie di eventi interdisciplinari di grande rilevanza.
Scopriamo tutto su Berio, le sue Sequenze e la rassegna che le onora, analizzando il contesto, i protagonisti, e le ragioni per cui questo progetto potrebbe diventare uno degli appuntamenti culturali più significativi di questo secolo.
Chi era Luciano Berio? Una breve introduzione al compositore visionario
Luciano Berio, nato a Oneglia nel 1925, fu uno dei più grandi compositori del Novecento. Innovatore e sperimentatore, ha dedicato la sua carriera a demolire i confini tradizionali della musica colta per aprire nuovi orizzonti espressivi. Berio si immerse nelle tecniche della musica seriale, ma sviluppò un linguaggio musicale personale e interdisciplinare che rendeva le sue opere uniche nel panorama della musica contemporanea.
La sua attenzione al timbro, alla voce e alla contaminazione tra generi ha rivoluzionato il modo di intendere la musica per molti compositori e interpreti. Nel cuore della sua produzione spiccano le Sequenze, straordinarie esplorazioni sonore dedicate ai singoli strumenti e alla voce, che offrono al pubblico un viaggio all’interno delle possibilità espressive di ciascun mezzo.
Cosa sono le Sequenze di Berio?
Le Sequenze, composte tra il 1958 e il 2002, sono una raccolta di quattordici opere che rappresentano altrettanti monumenti musicali alla tecnica e all’espressività individuale. Ogni Sequenza è dedicata a uno strumento solista o alla voce femminile, e mette al centro dell’attenzione le straordinarie capacità virtuosistiche dell’esecutore, esplorando tutte le potenzialità del suono e del gesto.
Berio immaginava le Sequenze come un dialogo tra il musicista e il proprio strumento, ma anche come un ponte tra la tradizione e l’innovazione, dove la tecnica strumentale si fondeva con la teatralità e la ricerca simbolica.
Il progetto delle “Sequenze” nella storia della musica
Le Sequenze non furono progettate come un ciclo unitario fin dall’inizio, ma si costruirono progressivamente nel corso di decenni. La loro forza innovativa risiede nel ripensamento del rapporto tra compositore, interprete e strumento, creando nuovi modi di suonare. Per esempio:
- Nella Sequenza I per flauto, la melodia diventa quasi infinita, fluttuando con il flusso del respiro e sfruttando i registri più estremi dello strumento.
- La Sequenza III per voce femminile esplora la vocalità come linguaggio, unendo suoni, parole e gestualità.
- La Sequenza VII per oboe incorpora il suono di un altro oboe in lontananza, ampliando l’esperienza spaziale.
Queste opere sono stati veri e propri laboratori di sperimentazione, aprendo la strada a nuove pratiche compositive e rendendole pietre miliari del repertorio contemporaneo.
Un anno di concerti per celebrare Berio: il progetto della Corte dei Miracoli
Per celebrare i 100 anni dalla nascita di Luciano Berio, la Corte dei Miracoli di Milano propone un calendario ambizioso volto a onorare il genio dell’artista e il suo contributo fondamentale alla musica. Ogni concerto focalizzerà l’attenzione su una Sequenza, offrendo un’occasione speciale per ascoltare queste straordinarie opere dal vivo, interpretate da artisti di calibro internazionale.
Tra i partecipanti figurano nomi di rilievo come Rebecca Blau, Francesca Bonaita, Giulia Zaniboni e molti altri, accompagnati da ospiti illustri come compositori, critici, scrittori, e persino artisti di generi apparentemente distanti come il jazz e il pop.
Calendario degli appuntamenti: un focus sulle Sequenze
Ecco il programma completo della rassegna, dislocata nell’arco di un anno presso la Corte dei Miracoli di Milano:
- Sequenza I per flauto – Concerto inaugurale il 26 gennaio 2025 alle 16:30, con la flautista tedesca Rebecca Blau in dialogo con Carlo Boccadoro.
- Sequenza XIII per fisarmonica – 13 febbraio 2025 alle 21:00: Carlo Sampaolesi interpreta l’opera in un dialogo a tre con Maurizio Azzan e Matteo Manzitti.
- Sequenza VIII per violino – 9 marzo 2025 alle 16:30: Francesca Bonaita si esibirà in un dialogo con Filippo Del Corno.
- Sequenza III per voce femminile – 30 marzo 2025 alle 16:30: Protagonista Giulia Zaniboni, affiancata da Simona Severini e Guinevere.
- Sequenza VI per viola – 10 aprile 2025 alle 21:00: Chiara Ludovisi accompagnata da Matteo Savio.
- Sequenza XIVb per contrabbasso – 8 maggio 2025 alle 21:00: Pietro Elia Barcellona offre un’interpretazione in dialogo con Marco Rossari.
- Sequenza IV per pianoforte – 25 maggio 2025 alle 16:30: Diego Petrella al pianoforte con Candida Felici.
- Sequenza XIV per violoncello – 12 giugno 2025 alle 21:00: Elide Sulsenti in un dialogo innovativo con Alessandro Perini.
- Sequenza XII per fagotto + VII per oboe – 6 luglio 2025 alle 16:30: Edoardo Casali e Luca Stocco insieme.
- Sequenza X per tromba – 11 settembre 2025 alle 21:00: Andrea Cavallo esegue l’opera affiancato da Michele Bernabei.
- Sequenza XI per chitarra – 12 ottobre 2025: Emma Baiguera, insieme ad Atlas Ahmadian, interpreta questa stupefacente sequenza.
- Sequenza V per trombone – 23 ottobre 2025 alle 21:00: Raffaele Marsicano suonerà in dialogo con Carlo Elia Praderio.
- Sequenza IX per clarinetto + sax contralto – 16 novembre 2025: Michele Fontana e Manuel Teles propongono una straordinaria interpretazione doppia.
- Sequenza II per arpa – Concerto conclusivo 18 dicembre 2025 alle 21:00: Francesca Marini porterà la magia dell’arpa.
Le dimensioni interdisciplinari del progetto
Accanto ai concerti, sono previsti molti momenti di dialogo interdisciplinare. Critici, compositori, scrittori e artisti pop e jazz contribuiranno a costruire un ponte tra le arti e a esplorare il modo in cui l’eredità di Berio continua a influenzare la cultura contemporanea. Questa capacità di integrare mondi diversi è uno degli elementi essenziali per interpretare il lascito del compositore.