A Ken Loach per The Old Oak il Prix du Public UBS e a Čuvari formule
Dopo i concorsi, il Palmarès di Locarno76 può finalmente dirsi completo grazie ai premi della grande arena del pubblico di Locarno, la Piazza Grande. Ogni sera, gli spettatori hanno avuto la possibilità di esprimersi sui film presentati, per assegnare il Prix du Public UBS 2023, reso possibile grazie al Main partner UBS, che da oltre 20 anni sostiene il premio. Parallelamente, è stato assegnato anche il Variety Piazza Grande Award, il premio decretato da una giuria di giornalisti della popolare rivista statunitense.
Il Prix du Public UBS a The Old Oak
Non è stato difficile, per Ken Loach, riconquistare una Piazza Grande memore delle emozioni profonde suscitate nel 2016 dal suo I, Daniel Blake. E così, a Locarno76 il regista inglese ha nuovamente scosso le migliaia di persone presenti con un’opera capace di raccontare le dinamiche perverse della paura e le fratture sociali della contemporaneità. L’arrivo di un gruppo di rifugiati siriani in una piccola comunità di minatori è il motore narrativo di una ricognizione del nostro rapporto con la diversità, con il nostro passato, con delle prospettive future sempre più incerte. Solo la solidarietà, continua a dire a gran voce il cinema di Ken Loach, può salvarci: “hope is political”, ha voluto ricordare il regista nel suo discorso alla Piazza. E forse il cinema, permettendoci di metterci nei panni degli altri, può diventare uno strumento ancora più prezioso in questo senso.
Il Variety Piazza Grande Award a Čuvari formule (Guardians of the Formula)
I conflitti del presente, ma stavolta visti attraverso la lente del passato, sono anche al centro del film scelto dalla redazione di Variety, che ha attribuito il suo premio al film prodotto congiuntamente da Serbia, Slovenia, Montenegro e Macedonia del Nord, Čuvari formule (Guardians of the Formula). Tra i titoli più espressamente politici presentati in Piazza, il film di Dragan Bjelogrlić ha fatto rivivere, mescolando thriller e film di spionaggio, le tensioni della guerra fredda, attraverso la storia di due medici che si trovano rispettivamente a ricercare una cura per le malattie da radiazione e a sviluppare la tecnologia nucleare jugoslava. Tra dilemmi etici ed evidenti rimandi all’attualità geopolitica, anche Čuvari formule (Guardians of the Formula) apre alla possibilità che l’empatia e l’umanità possano – e debbano – avere la meglio.
Due film molto diversi, ma dialoganti tra loro, chiudono così una 76esima edizione segnata da un forte desiderio di partecipazione da parte del pubblico, confermando una nuova fiducia nel cinema, come mezzo per affrontare alcune delle questioni più cruciali della contemporaneità.