A Francavilla Marittima un premio di poesia per ricordare Vincenzo Pistocchi
Si è concluso domenica 27 agosto davanti ai locali dell’Auser di Francavilla Marittima (CS), in Calabria, il Festival Internazionale di Poesia “Pollino in Versi” promosso e ideato da Bonifacio Vincenzi, Macabor Editore con il patrocinio del Parco del Pollino e delle amministrazioni comunali di Frascineto, San Lorenzo Bellizzi, Plataci, Canna, Civita, Cerchiara di Calabria, Alessandria del Carretto, con la collaborazione dell’Auser “Vincenzo Sassone” di Francavilla Marittima, le riviste di letteratura “Il sarto di Ulm” e “La nuova tribuna letteraria”, dell’Associazione culturale Lavisana di Lavis (TN), l’Associazione culturale Mecenate di Frascineto e l’Associazione veneta “Padova sorprende.”
Durante la serata di chiusura delle 9 tappe sono intervenute le poetesse Mariapia Crisafulli, Franca Rossi e Irene Sabetta. Il critico letterario Tommaso Di Brango ha intervistato le autrici catturando l’attenzione dei presenti. La sera precedente, sabato 26 agosto, sempre a Francavilla Marittima (CS), all’agriturismo I GELSI sotto la grande quercia, emblema storico del luogo, oltre all’ulivo che rappresentano la flora locale e simboli di pace e forza, si è svolta la cerimonia di premiazione del Premio Nazionale di Poesia per il libro inedito “Vincenzo Pistocchi” 2023. Erano presenti i quattro poeti vincitori ex-aequo: Maria Benedetta Cerro di Pontecorvo (Fr) con la silloge “Prove per atto unico”, Claudia Paternoster di Mezzolombardo (Tn) con “Frammenti”, Paolo Polvani di Barletta (BT) con “Miracoli del giorno”, Michela Zanarella di Roma con “L’eredità del bosco”. Gli autori premiati sono stati presentati e intervistati da Silvano Trevisani. A condurre brillantemente la serata Alessia Lombardi. Per l’occasione sono stati assegnati tre premi speciali a Giovanni Chiarini, Ines Ferrante e Bruno Michelon.
Il concorso letterario è nato dal ritrovamento in un fienile di Lavis in Trentino di una gavetta per contenere il rancio dei soldati della seconda guerra mondiale. Sulla gavetta di alluminio erano presenti varie incisioni, ma quella che desta più attenzione emotiva e colpisce l’animo è la scritta: “Mamma ritorno da te – Sperando in Dio”. La trovò Bruno Michelon nella cantina di suo zio Emilio. Bruno, dopo numerose e accurate ricerche, riuscì a rintracciare la famiglia del soldato che aveva lasciato la gavetta. Fu consegnata ai familiari nell’estate del 2020. Dopo il ritrovamento le nipoti Stella Pistocchi e Lucia decisero di realizzare insieme a Bonifacio Vincenzi un premio letterario in ricordo di Vincenzo e di tutti i soldati che hanno sofferto e ancora soffrono in guerra. Un’iniziativa che vuole essere l’inizio di un lungo percorso tra poesia, storia, bellezza e memoria. La Calabria diventa culla di valori inestimabili, abbraccia accogliente chiunque voglia conoscere e scoprire la sua infinita bellezza e le originali tradizioni.