È la sparizione del figlio Néstor, il 30 novembre 1976, ad avvicinare Azucena Villaflor de Vincenti alle donne che, durante la dittatura instauratasi in Argentina, si rivolgono alle istituzioni in cerca di notizie sui parenti scomparsi. È lei che ha l’idea di radunare, il 30 aprile 1977, queste donne in Plaza de Mayo, davanti alla Casa Rosada, sede del governo, dando vita all’organizzazione delle “Madres de Plaza de Mayo”. Azucena è la protagonista del nuovo appuntamento con “Eco di donne conbattenti”, e con Mirella Serri, in onda sabato 30 novembre alle 20.00 in prima visione su Rai Storia. Il 10 dicembre 1977, Azucena viene sequestrata dai militari, che la uccidano e fanno sparire il suo cadavere. Nel 2005 i suoi resti vengono identificati in una fossa comune e le sue ceneri poste sotto la piramide di Plaza de Mayo che ricorda il coraggio delle “Madres de Plaza de Mayo”.
Nonne di Plaza de Mayo è un’associazione fondata nel 1977 che si inserisce nello stesso contesto delle Madri, ma con un diverso obiettivo: identificare i tanti bambini nati durante gli anni della dittatura, che ancora neonati furono sottratti con la forza alle loro famiglie naturali e “dati in adozione” alle famiglie di gerarchi o amici del regime. Questi bambini, oggi adulti, sono cresciuti ignorando le proprie origini e il proprio passato. Per identificare le nonne materne dei piccoli orfani i cui genitori risultavano tra gli “scomparsi”, si è ricorso, a partire dagli anni 2000, a test del DNA e più in particolare all’analisi dei polimorfismi del mtDNA (DNA mitocondriale), che, trasmettendosi esclusivamente per via materna, permette di riconoscere gli individui e le loro madri. Infatti, sia la nonna materna che i figli di questa avranno lo stesso mtDNA, e si può facilmente compararlo con quello della persona che cerca la propria identità.