A "Basta la Salute" la farmacovigilanza sui vaccini
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A “Basta la Salute” la farmacovigilanza sui vaccini

Tra gli argomenti anche la sperimentazione cinese contro il diabete

A "Basta la Salute" la farmacovigilanza sui vaccini
La farmacovigilanza sui vaccini è il tema d’apertura di “Basta la Salute”, il settimanale di sanità e benessere a cura di Gerardo D’Amico, in onda mercoledì 2 ottobre alle 16.40 e alle 21.40 su Rainews24. Il Presidente dell’Aifa Robert Nisticò spiega perché i vaccini sono i farmaci più sicuri che si hanno a disposizione, e perché sia essenziale fare i richiami. Sono state appena lo 0,003% le segnalazioni gravi su 19 milioni di vaccinazioni (escluse quelle Covid) nel 2022, per le 7 segnalazioni di morti nessuna correlazione col vaccino. La scarsa copertura vaccinale viene pagata cara sia a livello personale – lo scorso anno 17 milioni gli italiani che si sono ammalati di influenza – ma anche come impatto socio sanitario, con ospedalizzazioni e ore di lavoro perse: un costo di miliardi di euro. Altro allarme è l’aumento dei casi di morbillo, un migliaio di casi dall’inizio dell’anno, copertura attorno all’83% per i richiami.
Obiettivo, inoltre, sulla battaglia dei laboratori di analisi contro l’allargamento alle farmacie di indagini diagnostiche, senza il rispetto dei 420 parametri imposti dalla legge ai laboratori stessi. La presidente dell’Uap, Maria Stella Giorlandino, spiega che è una lotta innanzitutto a favore degli utenti, che sarebbero meno tutelati con analisi fatte in strutture e con macchinari poco idonei, e parla della revisione del tariffario per questo tipo di prestazioni, che dovrebbe entrare in vigore dal prossimo anno: impossibile eseguire quelle diagnostiche con l’abbattimento dei rimborsi che arriva fino all’80%. Un problema per i laboratori, che però potranno scaricare sui cittadini la mancata compensazione, ma soprattutto per gli ospedali pubblici, che si vedranno tagliati i rimborsi per quelle prestazioni aumentando il loro deficit.
Spazio anche alla sperimentazione cinese per eliminare il diabete, in due forme: la direttrice di diabetologia dell’Università Sapienza Buzzetti spiega lo studio pubblicato sulla rivista “Cell”.

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