A Barbarano Romano la II edizione del festival "IL SENSO DI UN PAESE" dedicato ai piccoli centri - con Pannone Bellocchio e Benvenuti A Barbarano Romano la II edizione del festival "IL SENSO DI UN PAESE" dedicato ai piccoli centri - con Pannone Bellocchio e Benvenuti
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A Barbarano Romano la II edizione del festival “IL SENSO DI UN PAESE” dedicato ai piccoli centri – con Pannone Bellocchio e Benvenuti

A Barbarano Romano la II edizione del festival "IL SENSO DI UN PAESE" dedicato ai piccoli centri - con Pannone Bellocchio e Benvenuti A Barbarano Romano la II edizione del festival "IL SENSO DI UN PAESE" dedicato ai piccoli centri - con Pannone Bellocchio e BenvenutiTorna, da venerdì 9 a domenica 11 ottobre, nel suggestivo borgo medievale di Barbarano Romano, in provincia di Viterbo, “Il senso di un paese”, la seconda edizione del festival antropologico e sociale dedicata ai piccoli centri abitati e al loro potenziale culturale.
Il festival organizzato dal Comune di Barbarano Romano con l’Associazione Barbarano Cultura prevede una tre giorni dedicata a proiezioni, incontri e passeggiate archeologiche che vedranno tra gli ospiti Marco BellocchioPaolo Benvenuti e Gianfranco Pannone, coordinatore della manifestazione.
Alla domanda se servono ancora i paesi al tempo della globalizzazione, risponde affermativamente lo stesso Pannone: “Sì, servono, perché sta venendo meno la centralità delle grandi metropoli, dopo il Covid ancora di più. Il lavoro da casa, imposto sempre più dagli ultimi eventi, ne è una esemplificazione, ma più profondamente è l’umanità palpabile di un paese a rivelare sempre più un valore aggiunto, fino ad attirare nuovi abitanti, di età e ceto diversi, dalle grandi città. Certo, i problemi sono tanti: l’abbandono delle campagne, la fuga dei giovani, l’affievolirsi di una memoria locale condivisa, minano la forza dei paesi”.
A fare da location per le proiezioni e gli incontri la chiesa, oggi sconsacrata, di Sant’Angelo Barbarano Romano, eretta nel borgo alla fine del XIII secolo.
“Questa tre giorni  – spiega Pannone –  tutta ambientata nella Chiesa pone degli interrogativi e coltiva qualche ambizione: trasformare il paese in un laboratorio permanente di scambi tra la popolazione locale e chi viene da fuori, coniugando la cultura popolare e quella “alta”. A fare da collante sono le arti: cinema, teatro, musica, danza, grazie alla presenza degli ospiti, ma soprattutto perché “Il senso di un paese” è composto da un comitato organizzativo che Barbarano la vive da dentro: una comunità di “interni” ed “esterni” che ha l’obiettivo di rilanciare il paese sul piano sociale e anche turistico; un turismo intelligente, sostenibile e non certo di solo consumo. Il paese prova a interrogarsi sulla sua stessa esistenza, forte di una popolazione locale orgogliosa delle proprie radici.”.
Si comincia venerdì 9 alle 16.30 con il saluto del Sindaco Rinaldo Marchesi in Piazza Cavour, che inaugura i Discorsi dalla Scala, un progetto che vede protagoniste le scale del borgo di Barbarano come luoghi da cui gli abitanti possono proporre e lanciare idee per il futuro del paese. Come ad Hyde Park a Londra, nel famoso speaker’s corner: l’angolo dove la libertà di parola trova una una lunga tradizione.
Alle 17.00 presso la chiesa di Sant’Angelo la presentazione dell’Archivio della Memoria Civica, un documentario su Storia e tradizione del paese a cura di Raimondo Fortuna a cui farà seguito una mise en séquences fotografica sui cortei storici di Barbarano a cura di Vittorio Sperandei.
la giornata di Sabato 10 prevede percorsi esplorativi per Fare un film a Barbarano  alla scoperta di alcune location dal potenziale cinematografico. Un luogo Barbarano Romano dove coesistono il Parco Regionale Marturanumun e l’importante sito archeologico della necropoli etrusca di San Giuliano.
A fare da guida il location manager Gennaro Aquino e l’archeologa Angela Cassotta. Due gli incontri: alle 10.30 e alle 15.00.
alle 17.30 presso la Chiesa di Sant’Angelo si parlerà delle Potenzialità cinematografiche del territorio  – fare un film a Barbarano. All’incontro prenderanno parte Gianfranco Pannone Gianpaolo Rossi e Gennario Aquino. Con loro i giovani del paese, che ultimamente hanno realizzato alcuni significativi cortometraggi sul territorio, una piccola squadra di giovani filmmaker.
Alle 18.30 proprio i giovani saranno i protagonisti con la proiezione di alcuni cortometraggi di oggi e di ieri. Si cominicerà con la presentazione dei cortometraggi realizzati nel 2004 nell’ambito del Barbarabo CineLab e girati sul territorio. A introdurli con un video saluto Marco Müller, ideatore all’epoca del progetto. A seguire due cortometraggi di oggi dal titolo: La nave va, a Barbarano (2019) di Gianpaolo Rossi e Giovanna Rossiello e il Palpito del paese in quarantena (2020) di Gianpaolo Rossi, realizzato durante i mesi del lockdown. La proiezione sarà preceduta da un incontro con Gianpaolo Rossi e il suo gruppo di lavoro.
Chiuderà la serata alle 21.00 la proiezione de Il Traditore di Marco Bellocchio, cittadino onorario di Barbarano, che saluterà il pubblico del festival.
La giornata di domenica 11 inizierà alle 16.00 con il secondo appuntamento legato a “I Discorsi della scala” in via Umberto. Il progetto Barbarano in cerchio – il paese racconta tra testimonianze orali e linguaggi del cinema e del teatro.
Alle 17.30 presso la chiesa di Sant’Angelo l’incontro dal titolo I luoghi della Tuscia attraverso il cinema. Intervengono Antonello Ricci, esperto di cinema e narratore del territorio, Gianfranco Pannone Maria Cristina Locori, che parleranno dei tanti film girati lungo un secolo tra Viterbo e la Tuscia attraverso aneddoti e curiosità.
Alle 18.00 le premiazioni con il riconoscimento dello status di “Amico di Barbarano e dei Paesi” conferito a persone benemerite, alla presenza del Sindaco e dei consiglieri delegati.
Alle 19.00 il concerto del Raffaello Simeoni Trio con canzoni dell’alto Lazio.

Alle 21.00 chiuderà la kermesse per: Tuscia Segreta, la proiezione del film Tiburzi (1996) di Paolo Benvenuti alla presenza del regista. Il film sul brigante della Maremma, Domenico Tiburzi, girato nei boschi del Lamone, luoghi di origine delle sue imprese, racconta gli ultimi giorni del brigante catturato e ucciso nell’ottobre 1896. Il film è aperto dalla bella voce di Silvana Pampanini che canta una ballata in memoria di Tiburzi.

L’ingresso degli incontri è libero fino ad esaurimento posti, secondo le normative anti-Covid e nel rispetto delle regole di distanziamento sociale.

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