9°Mente Locale. Visioni sul territorio: tutti i film vincitori 9°Mente Locale. Visioni sul territorio: tutti i film vincitori
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9°Mente Locale. Visioni sul territorio: tutti i film vincitori

9°Mente Locale. Visioni sul territorio: tutti i film vincitori 9°Mente Locale. Visioni sul territorio: tutti i film vincitoriDopo quattro giornate intense di proiezioni in sale gremite di pubblico a Bazzano, Savignano sul Panaro, Loiano e Vignola, e un’emozionante cerimonia di premiazione dei film vincitori, svoltasi domenica 20 dicembre a Vignola in due luoghi speciali, la Sala dei Contrari della Rocca e Palazzo Barozzi, si è chiusa con successo la nona edizione di Mente Locale – Visioni sul territorio, il primo festival italiano dedicato alla scoperta dei molti modi di raccontare un territorio attraverso il cinema del reale.

Un’edizione ricca con una selezione internazionale di opere e diversi eventi paralleli tra cui la tavola rotonda sugli archivi con Paolo Fresu e i registi Gianfranco Cabiddu, Gianfranco Cabiddu, Michele Mellara e Alessandro Rossi, che confermano la costante crescita del festival, sia di pubblico, sia di qualità dell’offerta di film e di visioni da tutto il mondo. Grande successo anche online, grazie alla possibilità di vedere in streaming sulla piattaforma Docacasa.it tutte le opere in concorso e dove ancora si possono vedere i film vincitori fino alle ore 10 di martedì 22 novembre.

La giornata finale, domenica 20 novembre, ha visto sul palco della Sala dei Contrai della Rocca di Vignola, la giuria internazionale, quest’anno presieduta da Leena Pasanen (già direttrice dell’European Documentary Network, del DOK Leipzig e di Biografilm Festival) e composta da Gianfranco Cabiddu (regista e sceneggiatore), Michele Manzolini (regista ed esperto di cinema d’archivio), Enza Negroni (regista e presidente DER-Documentaristi Emilia-Romagna) e Marco Cucco (Docente DAR-Università di Bologna), assegnare il Premio Mente Locale – Visione Globale del valore di 2000 euro per il miglior documentario del concorso e il nuovo Premio Mente Locale – Visioni d’Archivio per il documentario che ha saputo valorizzare maggiormente l’uso di materiale d’archivio del valore di 1000 euro a Silence on the riverside (Silencio en la ribera) di Igor Galuk. Ha poi conferito il nuovo premio “Suono e territorio” al regista dell’opera con la miglior colonna sonora, consistente in un tamburo a cornice realizzato dall’artigiano Gianluca Carta, a The Sower of Stars (El sembrador de estrellas) di Lois Patiño. Il premio in denaro di 500 Euro assegnato dal Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano è andato invece a Transumanze di Andrea Mura; mentre il premio di 500 Euro del Consorzio della Bonifica Renana è stato consegnato a Innesti di Sandro Bozzolo; e quello di SAYONARA FILM per la distribuzione del miglior cortometraggio in concorso è stato dato a Anaklia di Elisa Baccolo.

Infine, la Menzione Speciale del Touring Club Italiano e la Menzione Speciale del Segretariato Regionale MiC Emilia Romagna è stata consegnata a la Moda del Liscio di Alessandra Stefani, e la Menzione Speciale DAR assegnata da una giuria composta da studenti del Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna è andata a The Yellow Queen. A road movie di Lucio Arisci.

La cerimonia di premiazione ha visto anche l’intensa esibizione musicale di Gianluca Carta, il suonatore e costruttore di tamburi a cornice e sciamanici, polistrumentista, che ha realizzato il tamburo per il premio “Suono e territorio”, e la visione in anteprima del video promozionale San Giovanni in Persiceto-Una terra da scoprire realizzato nell’ambito del progetto di Emilbanca Grand Tour, presentato dai suoi autori e dal suo protagonista Stefano Bicocchi in arte Vito.

Tutti i film vincitori del festival rimangono visibili in streaming sulla piattaforma docacasa.it fino alle ore 10.00 del 22 novembre.

Di seguito tutti i film vincitori con le motivazioni.

Premio Mente Locale – Visione Globale a Silence on the riverside (Silencio en la ribera) di Igor Galuk – 72’ – Argentina 2022

Con la seguente motivazione: Per aver costruito un profondo racconto a cavallo tra un passato carico di presagi e un eterno e immutabile presente popolato di fantasmi. La sparizione e l’omicidio di Conti e i suoi ultimi testi risuonano e rivivono nelle immagini delle pellicole ritrovate fino a contaminare il nostro presente. Un’opera poetica e politica, racconto di un presente e di un territorio dai confini incerti e al tempo stesso di una ferita lontana e purtroppo insanabile.

Premio Mente Locale – Visioni d’Archivio a Silence on the riverside (Silencio en la ribera) di Igor Galuk – 72’ – Argentina 2022

Con la seguente motivazione: Per un uso dei materiali d’archivio coerente e rigoroso. Pellicole 16mm il cui ritrovamento ha di per sé un forte valore simbolico e politico che risuona chiaramente nel loro utilizzo nel documentario. Materiali che sono il vero scheletro portante della narrazione: al tempo stesso chiave per indagare il presente dell’isola di Paulino de Berisso e contrappunto visivo dei testi dello scrittore Haroldo Conti. Ultime immagini dello scrittore prima del rapimento e dell’uccisione che si fanno memoria filmica resistente, fantasmi rievocati e destinati a restare nel presente per negare l’oblio di un passato lacerato.

 

Premio “Suono e territorio” a The sower of stars (El sembrador de estrellas) di Lois Patiño- 25’ – Spagna 2022

Con la seguente motivazione: Nel suo film “El Sembrador de Estrellas”, il regista spagnolo Lois Patino ci porta in un viaggio meditativo, con l’immobilità e la distanza delle immagini. In questo mondo suggestivo e pacifico, il suono diventa prominente, conducendoci dolcemente nella Tokyo di notte. Il suono dell’acqua, delle barche, dei treni e dei dialoghi casuali sono costruiti con abilità e delicatezza. Questo film ha molte qualità dalla narrazione, alla fotografia al montaggio. A Mente Locale, vogliamo celebrare un altro dei punti di forza di questo film: la colonna sonora meravigliosamente sobria.

 

Premio Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano a Transumanze di Andrea Mura – 52’ – Italia 2021

Con la seguente motivazione: Le bambine cantano sorridendo, scandendo le parole: Bellissime immagini di paesaggi verdi e terreni tondeggianti. Ad uno primo sguardo sembrano le colline emiliane, poi la scena si sposta su un gregge di pecore ed è allora che l’orizzonte si spinge più lontano. Cosa porta le persone a lasciare la propria terra e le proprie origini? La storia ci racconta di gente partita perché costretta o alla ricerca di una vita migliore. I protagonisti di questa avventura arrivano in una zona desolata, abbandonata dagli abitanti originari per rincorrere il benessere in città, e da lì ricominciano con il duro lavoro a mettere su radici, rivitalizzando sé stessi e la natura che li circonda. Il pensiero ci porta a scoprire un parallelo con alcune zone Emiliane prima che la produzione di Parmigiano Reggiano si radicasse anche in appennino e in collina. Si alleva e si produce latte, linfa vitale che piano piano fa nascere case, ovili, che chiamano orgogliosamente capannoni e caseifici. Nello spazio di alcuni anni queste famiglie coraggiose e tenaci creano un tessuto sociale importante. Un connubio dove si sente parlare italiano con un forte accento toscano che risponde a chi ancora giustamente non dimentica la “lingua” d’origine: il sardo. La tradizione, importante viatico per mantenere salde le proprie radici, non si perde ma la ritroviamo nella modernità apportata dalle generazioni successive. Si potrebbe dire che sono come i nostri piccoli granuli di tirosina: intersezione tra passato, presente e futuro si cristallizza nel nuovo e si lega a questo piccolo ecosistema. I figli hanno migliorato la produzione avviando delle grandi imprese casearie dove si studia il giusto apporto d’innovazione tecnologica senza pregiudicare l’artigianalità e l’elevata qualità del prodotto. Eppure anche qui, dove si preserva il territorio e nascono per noi prodotti di qualità, ci si trova a combattere quotidianamente con i costi di produzione, il prezzo del latte, i giganti della distribuzione, ma la loro passione, la cultura produttiva che nasce dall’attaccamento alle tradizioni li sostiene e non mollano. Le loro progenie sono stanziali come gli animali, di cui si occupano anche le donne. Dalle parole di quest’ultime si evince come anch’esse nel corso degli anni sono state un importante supporto. In ombra a volte o in prima linea in altre, decise nel voler dimostrare che possono fare lo stesso faticoso lavoro dei loro nonni o padri. I genitori hanno seminato e fatto germogliare una nuova realtà territoriale e nonostante la nostalgia per la grande isola lasciata, ora i discendenti sono pronti e fieri di continuare il loro lavoro, ma sempre con uno sguardo che guarda lontano, oltre il mare.

 

Premio Consorzio della Bonifica Renana Innesti di Sandro Bozzolo – 78’ – Italia 2022

Con la seguente motivazione: Il documentario “Innesti” racconta, senza scontate malinconie, la realtà attuale dell’abbandono dei territori e delle tradizioni agricole secolari della media montagna italiana. Ma propone anche un modello d’inversione di questa tendenza, grazie al trasferimento pratico e diretto della cultura contadina materiale che consente il restauro del paesaggio agricolo storico del castagno. In questo intento, la Bonifica Renana riconosce l’afflato verso la cura e la manutenzione delle aree collinari e montane che caratterizza l’opera del Consorzio nell’Appennino da un secolo ad oggi.

 

Premio Distribuzione Sayonara Film a Anaklia di Elisa Baccolo – 6’10’’ – Georgia/Italia 2022

Con la seguente motivazione: La presenza pervasiva delle immagini fisse e in movimento su schermi che si moltiplicano ci abitua allo straordinario che finisce per combaciare con l’ordinario. E niente più ci stupisce. E così un luogo respingente e apparentemente ostile si fa più magnetico e incredibilmente attraente, e ci invita a un’esplorazione archeologica di una città non perduta, bensì futuristica e potenzialmente sospesa tra il cemento e la realtà. È un osservare in punta di piedi, che non ha il sapore della distanza ma quello di un empatico ascolto, di un allinearsi a questo mondo fantasma. Il film ci porta a osservare una città nebbiosa che dovrebbe sprizzare colori, una città ostile che dovrebbe invece coccolarti. Nel suo lavoro la regista è sintetica ma generosa: restituisce in tutta la sua possente desolazione un luogo che diventa un altrove irraggiungibile e mai raggiunto, in cui lo squallore e la decadenza prendono il posto di idee grandiose e rumorose, idee che una volta costruite si disintegrano pur restando in piedi, come monumenti del vuoto e della solitudine.

Menzione Speciale del Touring Club Italiano a La moda del liscio di Alessandra Stefani – 71’- Italia 2021

Con la seguente motivazione: Per aver spalancato una finestra, con un uso accorto e intelligente mix di immagini vintage e di oggi, su un territorio che prima che geografico è un territorio mentale e sentimentale unico. Per aver saputo raccontare, attraverso una carrellata di protagonisti eccentrici, visionari, nostalgici mai lamentosi e al tempo stesso pragmatici, un popolo speciale che non rinuncia alla sua musica neppure a un funerale. Per averci fatto capire lo spirito della Romagna. Una terra che nonostante gli sconvolgimenti e le profonde trasformazioni sociali e ambientali, ha mantenuto forti tracce culturali comuni a tutte le generazioni, un gusto autentico per la vita e le sue espressioni come il ballo e la musica popolare, del divertimento collettivo, e del senso positivo dell’essere comunità.

 

Menzione Speciale Mente Locale. Filmare per Bene del Segretariato Regionale MiC Emilia – Romagna a La moda del liscio di Alessandra Stefani – 71’- Italia 2021

Con la seguente motivazione: Il racconto di un mondo “altro”, misurato in un tempo fuori dalla normalità, che percorre luoghi e “non luoghi” sotto la guida di Giacomo Gherardelli, portatore sano di nostalgia ormai ritirato dalle scene. Menzione speciale “Filmare per Bene” a “La moda del liscio” di Alessandra Stefani, per esser riuscita a documentare con rispetto e poesia, una cultura che affonda le proprie radici popolari nelle aie contadine romagnole e che è stata (e in parte lo è ancora) non solo tradizione musicale ma anche uno stile di vita unico nel suo genere.

Menzione Speciale DAR, assegnata da una giuria composta da studenti del Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna, composta da Federico Dall’Ara, Serena Lanza, Filippo Ianiero, Paola Ricciardi e Giulia Vallicelli, e presieduta da Marco Cucco, per The yellow queen – A road movie di Lucio Arisci – 87’ – Belgio 2021

Con la seguente motivazione: Tra i diciannove titoli in concorso, la giuria DAR ha deciso di assegnare la sua menzione d’onore al documentario “The Yellow Queen – A road movie”: originale resoconto di un viaggio on the road, in grado di raccontare storie straniere attraverso una voce italiana non esotizzante o stereotipata. Ironico, profondo e soprattutto trasparente: attraverso questo lavoro il regista Lucio Arisci propone uno sguardo inedito su piccole realtà che non smettono di credere in grandi ideali come la resistenza e la speranza.

 

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