“50 – Santarcangelo Festival” nuovamente disponibile su #iorestoinSALA e in prima visione on demand anche su IWONDERFULL
Quando il Cinema racconta il Teatro. Questo quanto accade nel documentario 50 – Santarcangelo Festival, che racconta la storia di una delle più importanti manifestazioni culturali italiane, e che dal primo aprile è nuovamente disponibile nelle sale virtuali di #IorestoinSALA! e on demand in prima visione sulla piattaforma IWONDERFULL, piattaforma streaming realizzata in collaborazione con MYmovies.
50 – Santarcangelo Festival è il racconto della più longeva manifestazione italiana dedicata alle arti della scena contemporanea, attraverso la voce dei suoi direttori artistici e dei tanti spettacoli che si sono avvicendati nelle diverse edizioni. Dall’8 al 18 luglio 2021, andrà in scena il terzo e ultimo atto di Santarcangelo Festival 2050, iniziato a luglio 2020 con Futuro Fantastico e proseguito lo scorso dicembre con Winter is Locking Down.
Un documentario diretto da Michele Mellara e Alessandro Rossi, prodotto da Mammut Film in collaborazione con Santarcangelo Festival e Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia, e con il sostegno di Regione Emilia-Romagna, del Comune di Santarcangelo e MIBACT.
Attraverso materiali d’archivio e la voce di direttori artistici, attori, critici e pubblico, 50 – Santarcangelo Festival racconta l’esperienza santarcangiolese e una parte fondamentale della storia del teatro italiano degli ultimi cinquant’anni, intrecciando le dinamiche teatrali con la storia culturale, sociale e politica dell’Italia.
Si potranno vedere i contributi delle diverse direzioni artistiche che si sono succedute nella conduzione del festival, dal teatro politico degli anni ’70 con Piero Patino, primo direttore di Santarcangelo, alla svolta radicale impressa da Roberto Bacci con il teatro di gruppo o il Terzo Teatro, dalle edizioni a fine anni ‘80 legate al teatro indipendente di Antonio Attisani, al teatro d’attore di Leo De Berardinis, fino ad arrivare a Silvio Castiglioni in co direzione con Massimo Marino, e al teatro contemporaneo, il teatro che si trasforma in performance, il teatro come arte della scena in senso lato, installazione acustico visiva. In questo spazio danno segno della loro esistenza artisti e gruppi di notevole importanza; tra questi Motus, Societas Raffaello Sanzio, Kinkaleri, Teatro delle Albe, Teatro Valdoca, Teatri Uniti e Virgilio Sieni.
Le voci dei protagonisti d’allora sono tratte da vari repertori d’epoca, tra cui l’archivio della Cineteca di Bologna, Rai Teche, Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia, gli archivi di Santarcangelo Festival, l’archivio di Mario Martone, del Teatro Valdoca, e tanti altri. Ne risulta un collage creativo di immagini e musica, di suoni e parole poetiche, di volti e brevi racconti del quotidiano, che nell’insieme restituiscono quello che il festival ha lasciato nell’immaginario visivo degli ultimi 50 anni.