300 cassette nido a tutela della biodiversità: al via nelle campagne di Trento la nuova azione di “Terra – Aria – Acqua”
Codirossi, pigliamosche, torcicolli, cince e upupe: la loro presenza, strettamente legata alla disponibilità di cavità dentro cui costruire il proprio nido, diviene sempre più rara nei moderni paesaggi agricoli. Il progetto “Terra – Aria – Acqua”, promosso dall’Associazione Biodistretto di Trento con il supporto scientifico del MUSE – Museo delle Scienze e il sostegno del Comune di Trento, inaugura il terzo anno di attività con un’importante azione a favore della biodiversità: 300 nuove cassette nido installate in questi giorni negli ambienti agricoli e urbani del capoluogo trentino.
I nuovi rifugi per l’avifauna agricola
Le cassette nido, realizzate nel laboratorio di falegnameria della Cooperativa sociale Progetto 92 su indicazione degli ornitologi del MUSE, sono state opportunamente numerate e georeferenziate e a partire dalla primavera saranno oggetto di uno specifico monitoraggio che ne valuterà la natura dell’occupazione da parte degli uccelli e l’efficacia come contributo alla conservazione. Sono circa 300, in legno di larice e abete rosso della Val di Fiemme, di diversa forma e dimensione, posizionate all’interno dei terreni agricoli del Comune di Trento con l’obiettivo di favorire la nidificazione degli uccelli che solitamente frequentano questi ambienti, cibandosi di insetti in quantità: la presenza di codirossi, pigliamosche, torcicolli, cince, upupe e altri piccoli volatili è infatti a rischio a causa della graduale scomparsa dei grandi alberi isolati, delle siepi, dei muretti a secco e dei vecchi edifici pieni di anfratti e fessure.
Integra questa azione del progetto “Terra – Aria – Acqua”, l’iniziativa promossa dall’Associazione De Gaspari dell’Istituto Trento 3 in favore della civetta comune, nell’ambito della quale sono state posizionate altre cassette opportunamente progettate e costruite grazie alla collaborazione con il Circolo Tonini “Amici del legno” per agevolare il ritorno di questo affascinante rapace notturno.
Un nido per ogni giardino
Anche ognuno di noi può fare la propria parte: gli ambienti agricoli, infatti, non sono gli unici contesti nei quali una cassetta nido può essere installata. Anche l’albero di un giardino o il muro di un cortile possono offrire un valido supporto per queste strutture, con la possibilità di seguire la quotidianità degli “ospiti alati”: dai canti primaverili con cui i maschi delimitano il proprio territorio all’instancabile ricerca di cibo per la nidiata, fino all’involo dei pulcini che nasceranno durante l’estate. Per garantire loro un rifugio, basterà seguire alcuni semplici accorgimenti: scegliere una zona poco disturbata, dove la vegetazione non sia troppo densa, assicurarsi che l’apertura non sia esposta alla pioggia o a un’eccessiva insolazione (preferire la direzione verso sud-ovest, ovest) e, una volta terminata la stagione riproduttiva, svuotarla dal contenuto. Le osservazioni effettuate dai cittadini potranno fornire al museo importanti informazioni sull’efficacia di questa azione per la biodiversità.
Le nuove cassette nido saranno presentate in anteprima durante la 75^edizione della Mostra dell’Agricoltura, in programma sabato 19 e domenica 20 marzo 2022 negli spazi di Trento Expo, dove il MUSE proporrà anche una serie di attività coinvolgenti. Tra queste, il laboratorio “Costruire e raccontare paesaggi”, “La farfalla e il filo prezioso”, e i corner sulla “Citizen Science”, la scienza dei cittadini.
Le cassette nido sono acquistabili, insieme ad altri prodotti “biodiversity friendly”, direttamente al MUSE Shop o tramite l’e-commerce di inTrentino.
L’alleanza con il mondo agricolo
Avviato nella primavera del 2020, “Terra – Aria – Acqua” è un progetto promosso dall’Associazione Biodistretto di Trento, con il supporto scientifico del MUSE e il sostegno del Comune di Trento, con l’obiettivo di studiare la biodiversità presente negli ambienti agricoli e urbani del territorio comunale e di condividere con quanti lavorano in questi spazi azioni strategiche per la sua tutela. Proprio gli agricoltori sono infatti tra i principali attori del progetto, con 12 diverse realtà che hanno voluto impegnare tempo e risorse per valorizzare le connessioni che legano la qualità di un prodotto a quella del paesaggio da cui origina e della biodiversità in esso ospitata: Maso Martis, Az. Agr. Foradori, Maso Cantanghel, Cantina Aldeno (con Maso Ertis), Cantina La Vis (con Maso Franch), Cantina Moser, Cantina Sociale di Trento, Tenute Lunelli, e Società Frutticoltori Trento. A queste, si aggiungono poi tre cooperative sociali, che attraverso le loro attività promuovono percorsi di inserimento lavorativo per persone vulnerabili o in difficoltà, favorendone l’inclusione: Cooperativa Samuele, Cooperativa La Sfera e Cooperativa Progetto 92.
La Citizen Science
Parallelamente al lavoro di condivisione con gli agricoltori, ripartono anche le attività rivolte alla cittadinanza e dedicate all’esplorazione della biodiversità degli ambienti urbani e delle aree verdi del Comune di Trento: dalla valorizzazione dei percorsi nelle aree collinari, alla raccolta dati mediante la piattaforma iNaturalist (qui per maggiori informazioni), alla grande sfida tra città del mondo della City Nature Challenge, quest’anno programmata per le giornate dal 29 aprile al 2 maggio e che vedrà la città di Trento e il MUSE contribuire ai risultati del Cluster Biodiversità Italia.