"2Days Prog +1 Festival", a Veruno chiusura col botto grazie a grandi gruppi "2Days Prog +1 Festival", a Veruno chiusura col botto grazie a grandi gruppi
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“2Days Prog +1 Festival”, a Veruno chiusura col botto grazie a grandi gruppi

Nuvole minacciose inaugurano questa terza serata di 2Days Prog +1 a Veruno. A sfidarle, come primi performer, Il Bacio della Medusa, costituiti nel 2002, quattro album e un live già all’attivo e una buona impronta musicale. Nei pezzi degli ultimi lavori, i più maturi, emerge una miscela di hard prog, ingrediente princiale, folk rock e musica etnica.
La voce di Simone Cecchini è graffiante e ben si abbina all’esecuzione strumentale, di buon livello.

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La staffetta è poi tra un gruppo relativamente nuovo come i BDM e gli Acqua Fragile capitanati da Bernardo Lanzetti. Per lui la prima citazione: è straordinario, un mix potente di grinta, talento e presenza scenica. Se Steve Hackett, che l’ha voluto ospite in alcune sue tappe, avesse il coraggio di assoldarlo per i suoi tour, lo show ne trarrebbe decisamente giovamento.
Gli Acqua Fragile sono reduci da un terzo album che ha seguito il secondo dopo quasi 40 anni, ma il filo sembra non essere mai stato interrotto: ottima la qualità dei brani e superlativa l’intesa tra i membri. Una menzione speciale per i cori a tre voci, che alzano il livello tecnico già elevatissimo.

Il pubblico ha continuato progressivamente a riempire Piazzetta della Musica, che è stracolma ed entusiasta quando sul palco salgono gli Arena, attesissimi (“Arena, at last!” chiosa Octavia Brown presentandoli)Attesa ripagata, perché il gruppo inglese è in stato di grazia e offre una performance assolutamente degna di nota. I brani sono quelli degli ultimi album, più orientati verso il progressive metal, con poche concessioni al melodico e la scelta sembra assecondare le richieste del pubblico, estremamente reattivo e partecipe. Il clou con l’esecuzione sontuosa di The Legend of Elijah Shade, 22 minuti, come sottolinea Paul Manzi e un milione di note, come chiosa Clive Nolan.

Quando sembrava impossibile fare meglio, ecco apparire gli Iron Butterfly, vera leggenda della musica, pur avendo sofferto negli anni di un numero incredibile di cambi di formazione. La lineup che si è presentata a Veruno è composta da Eric Barnett (chitarra e voce), Martin Gerschwitz (tastiere e voce),Michael Green (percussioni e voce), Dave Meros (basso e voce) e Ray Weston alla batteria.
Barnett è stato superlativo, riuscendo da subito a catalizzare l’attenzione e valorizzare l’eccellente gruppo di strumentisti. I brani proposti, tutti ad alto tasso di energia, hanno preparato il terreno a quello che tutti aspettavano: naturalmente In-A-Gadda-Da-Vida!

Il superclassico è stato presentato con tutti gli onori, in una versione da 20 minuti che abbiamo registrato per voi e vi proponiamo qua sotto.

Un ringraziamento e tanti complimenti vanno allo staff di 2Days Prog +1 che è riuscito, come sempre, a proporre un Festival di livello e di respiro internazionale.

Qui il racconto della seconda serata

Qui il racconto della prima serata

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