Stasera in tv torna l’appuntamento con Art Night
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Stasera in tv torna l’appuntamento con Art Night

Opere avventurose

Stasera in tv torna l’appuntamento con Art Night

La storia dell’arte è piena di vite avventurose, non solo quelle degli artisti, ma spesso quelle delle stesse opere. Opere così amate da essere rubate, così simboliche da diventare strumenti politici, o così preziose da assumere involontariamente il ruolo di simbolo, opere che subiscono guerre, calamità naturali, atti vandalici. Opere che spesso assumono fama e riconoscibilità anche per le alterne fortune che sono costrette a subire. Lo racconta l’“Art Night” di Neri Marcorè, in onda giovedì 4 luglio alle 19.25 in prima visione su Rai 5.
La Gioconda sarebbe stata così famosa se non fosse stata rubata da Vincenzo Peruggia? La Venere di Milo così simbolica se avesse conservato il braccio mancante? Sono alcuni degli interrogativi a cui cerca di rispondere “Opere avventurose” che propone anche le storie della Paolina Borghese di Canova e della Deposizione Baglioni di Raffaello, raccontate da Francesca Cappelletti, direttrice della Galleria Borghese; dello Sposalizio della Vergine, sempre di Raffaello le cui vicende da Città di Castello fino alla Pinacoteca di Brera sono descritte da Michele Campisi, segretario generale di Italia Nostra.
E non manca il David di Michelangelo, la cui storia realizzativa, già ricca di complicazioni, è solo una parte delle vicende successive: dagli atti vandalici che ha subito, al trasporto nell’attuale collocazione.
Ma ci sono anche opere ridotte ridotta in pezzi per esigenze di mercato, come dimostra l’esempio di una tela del Barocci nel duomo di Urbino, raccontata da chi l’ha poi ricomposta.
E ancora la Torre di Pisa: perché pende? Un “difetto” diventato una caratteristica unica, che l’ha resa un monumento noto in tutto il mondo. Andrea Maestrelli, presidente dell’Opera Primaziale Pisana, e l’ingegnere Nunziante Squeglia ne tracciano le vicende di costruzione e restauro.
Chi ne ha subite, poi, è la Basilica di Collemaggio all’Aquila, fin dalla sua costruzione nel 1288 simbolo della città.

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