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Stasera in tv arriva “Laura Antonelli, la diva malinconica”

Un ritratto della sua vita

Stasera in tv arriva "Laura Antonelli, la diva malinconica"

Chi era davvero Laura Antonelli? Lo racconta il documentario di Bernard Bédarida e Nello Correale, “Laura Antonelli, la diva malinconica”, prodotto da Tipota Movie Company in collaborazione con Rai Documentari e con il sostegno dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, in onda mercoledì 19 giugno alle 22 su Rai Storia. Un ritratto delle diverse sfaccettature dell’attrice, dagli inizi della sua vita alla sua scomparsa, a Ladispoli, il 22 giugno 2015.
Prima di diventare la “Divina creatura” da tutti conosciuta, Laura Antonelli aveva avuto “un’infanzia disperata e infelice”, come lei stessa amava dire. Proveniva da una famiglia di sfollati istriani, profughi in giro per l’Italia nell’immediato Dopoguerra. Ambiziosa e intraprendente, grazie anche a una bellezza indiscutibile, approda a Roma all’inizio degli anni 60 e insegna educazione fisica, professione piuttosto inusuale per una ragazza dell’epoca. Grazie al suo aspetto estremamente fotogenico arrivano le pubblicità televisive, i primi fotoromanzi e alcuni piccoli ruoli cinematografici in una successione di film d’autore e commediole “osées”. Nel 1972 sceglie il ruolo che la segnerà per la vita intera: quello di Angela La Barbera nel film “Malizia” di Salvatore Samperi, che oggi compie 50 anni e che le valse il David di Donatello e il Nastro d’Argento come miglior attrice protagonista. Fortemente voluta dal regista, Laura Antonelli, che aveva appena girato “Il merlo maschio”, con “Malizia” sbanca i botteghini. Da quel momento la sua vita personale ed artistica non sarà più la stessa. Finiscono le interpretazioni serie, come l’intrigante Gradiva di Giorgio Albertazzi. Sono gli anni della vita mondana, del successo e delle copertine dei rotocalchi. I viaggi da Roma a Parigi e a Londra, i flirt veri e presunti, il grande amore con Jean-Paul Belmondo. Per Luchino Visconti era “la donna più bella dell’Universo”, i maggiori registi italiani Risi, Comencini, Bolognini e Scola se la contendevano.
Appuntamento imperdibile.

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