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Stasera in tv appuntamento con Prossima fermata America

Da Chicago a Champaign

Stasera in tv appuntamento con Prossima fermata America

Il viaggio ferroviario di Michael Portillo in America fa tappa a Memphis, patria del Blues e oggi anche capitale del trasporto ferroviario della nazione. Nel nuovo episodio della serie “Great American Railroad Journeys – Prossima Fermata, America“, in onda giovedì 20 giugno alle 20.20 su Rai 5, Portillo segue i binari della città che passano sottoterra, in superficie e in aria, e visita uno degli scali di smistamento più all’avanguardia del paese. A bordo di un treno delle ferrovie di New Orleans si sposta a Champaign, per frequentare uno dei corsi specializzati nel trasporto ferroviario dell’Università dell’Illinois.
Champaign è nota per aver condiviso il campus dell’Università dell’Illinois a Urbana-Champaign con la città sorella di Urbana. Champaign è anche sede del Parkland College che serve circa 18 000 studenti durante l’anno accademico. A causa dell’università e di una serie di ben note società di startup tecnologiche, viene spesso definito il centro, o un punto di riferimento significativo, della Silicon Prairie. Champaign ospita uffici per le società di Fortune 500 come Abbott Laboratories, Archer Daniels Midland (ADM), Caterpillar, John Deere, Dow Chemical Company, IBM e State Farm.
Secondo l’Ufficio del censimento degli Stati Uniti, ha una superficie totale di 22,46 mi²(58,17 km²).
Champaign fu fondata nel 1855, quando la Illinois Central Railroad costruì i binari a 3 kma ovest della downtown di Urbana. Originariamente chiamata “West Urbana”, venne rinominata in Champaign quando la città acquisì un atto costitutivo nel 1860. Sia il nome della città che della contea derivarono dalla contea di Champaign, nell’Ohio. Secondo il censimento del 2010, la composizione etnica della città era formata dal 67,8% di bianchi, il 15,6% di afroamericani, lo 0,3% di nativi americani, il 10,6% di asiatici, lo 0,1% di oceanici, il 2,7% di altre razze, e il 3,0% di due o più razze. Ispanici o latinos di qualunque razza erano il 6,3% della popolazione.
Un appuntamento assolutamente da non perdere.

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